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BRESCIA

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view post Posted on 9/3/2009, 10:00
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MaryRosa

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BRESCIA




Brescia (Brèsa o Brèha in bresciano) è una città dell'Italia settentrionale


di circa 190.000 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia lombarda e secondo centro della regione per abitanti.


È anche conosciuta come la Leonessa d'Italia, secondo l'appellativo attribuitole da Aleardo Aleardi e reso famoso da Giosuè Carducci.


La città è ubicata allo sbocco della Val Trompia, ai piedi del Monte Maddalena e del Colle Cidneo, sul quale si trova il Castello di Brescia.


Il clima della città è freddo d'inverno con gelate e possibili nevicate soprattutto sul monte della Maddalena, mentre le estati sono generalmente afose.


Il principale corso d'acqua della città è il fiume Mella, mentre quelli restanti sono perlopiù a carattere torrentizio (come il Garza) oppure sono canali (Naviglio).


La città non è lontana dal Lago di Garda (Benàco) e da altri laghi alpini, come il Lago d'Iseo (Sebino) e il Lago d'Idro (Eridio).


Il Monte Maddalena (già Monte Denno, da Monte Degno, da Mons Domini) è un monte appartenente alle Prealpi Bresciane che si innalza a ridosso della città e più precisamente nella sua parte nord-orientale. Proprio per la vicinanza con la città è detta la montagna dei bresciani. Alta 874 metri (slm), la Maddalena costituisce un vero polmone verde per la città.


La città è ubicata allo sbocco della Val Trompia, ai piedi del Monte Maddalena (874 m) e del Colle Cidneo, sul quale si trova il Castello di Brescia.


File:Castello di brescia.JPG


Il territorio è in maggior parte pianeggiante, tuttavia bisogna ricordare che tutto il versante sud del Monte Maddalena (compresa la cima) ricade nel territorio comunale, così che Brescia abbia un'escursione altimetrica di 770 metri.


Il toponimo Brescia appare inizialmente su trattati veneti e nasce dalla probabile venetizzazione del lombardo Brèsa o Brèssa, a sua volta derivante dal longobardo Brexia, che a sua volta trae origine dal nome romano della città, denominata da Augusto come Colonia Civica Augusta Brixia.


Il nome latino Brixia (e anche la variante greca Î’Ïηξία) è ben documentato in epoca classica (Catullo, Livio, Plinio il Vecchio ed altri). Viene fatto solitamente risalire al termine celtico *brik/*brig (sommità, colle, altura) con vari riscontri in altre aree di influenza celtica (Bressa in Gallia, Brexa in Spagna, Bressanone). Anche nel dialetto locale il termine bréc significa sentiero ripido e sconnesso.


MONUMENTI D'ARTE E LUOGHI D'INTERESSE


La piazza della Loggia, il complesso architettonico più omogeneo della città ed esempio di piazza rinascimentale chiusa; l'edificio principale è "la Loggia", oggi palazzo del Comune, iniziato nel 1492 sotto la direzione di Filippino de' Grassi. Il lato meridionale è definito dalla cortina del "Monte di Pietà", detto anche "Loggetta". Per proteggere le botteghe in legno sulla sinistra della piazza dai frequenti incendi, nel XIV secolo è stata costruita una parete in muratura utilizzando anche pietre di origine romana ritrovate negli scavi per le fondamenta. In questa piazza il 28 maggio 1974 si è consumata la drammatica Strage di Piazza della Loggia.




La piazza della Vittoria è un complesso urbanistico ed architettonico realizzato negli anni '30 del XX secolo che si ispira a quella parte del razionalismo in architettura di ispirazione fascista tipica dell'architetto Piacentini. Per realizzare la piazza venne demolita un'intera area del medievale quartiere Carmine, che al tempo si estendeva fin lì (e che in precedenza era posizione della Curia ducis, sede di re Longobardi e luogo dove soggiornò l'Imperatore del Sacro Romano Impero), privando il centro storico, a parere di molti, di gran parte del suo sapore antico e caratteristico. In compenso, si costruì una nuova grande piazza in alternativa a Piazza Loggia e a Piazza Paolo VI. Qui furono edificati i nuovi edifici che attualmente ospitano, tra l'altro, la sede centrale delle Poste e il parcheggio sotterraneo per auto centrale della città.


Nella piazza Paolo VI (storicamente Piazza Duomo) si trovano:


il Duomo vecchio o Rotonda eretto nell'X secolo contiene varie opere d'arte di Palma il giovane, del Moretto, del Romanino. Lo stesso edificio rappresenta un perfetto simbolo dell'architettura romanica;


File:Cathedral 01 Brescia.jpg


il Duomo Nuovo anch'esso ricco di capolavori, merita ammirazione la rinascimentale "Arca dei SS. Apollonio e Filastrio" del 1710 e la cupola, calcolata come la terza più grande d'Italia dopo quella di San Pietro a Roma e quella di Santa Maria del Fiore a Firenze;


il Broletto, antico palazzo comunale, con la Torre del Popolo (detta Pegol) e la Loggia delle grida (ricostruzione ottocentesca);


La piazza del Foro è il più rilevante complesso con resti d'epoca romana di tutta la Lombardia, con gli imponenti avanzi del Capitolium, dell'adiacente teatro, del Foro stesso e poco più a sud, in piazzetta Labus, i resti della Basilica, i cui elementi architettonici di età flavia sono ancora ben visibili nelle facciate delle antiche case costruite sulle rovine stesse;


Il Monastero di San Salvatore o di Santa Giulia: la basilica di "San Salvatore" è un esempio dell'architettura altomedioevale dell'Italia settentrionale; il complesso è inoltre sede del Museo della città, all'interno del quale si possono trovare numerose opere d'arte della storia bresciana, fra cui la Vittoria Alata e la Croce di Desiderio. Il monastero fu, secondo la tradizione, il rifugio di Ermengarda, figlia del re longobardo Desiderio, ripudiata da Carlo Magno prima della sua discesa nella penisola ed è, per questo motivo, anche un'ambientazione dell'Adelchi di Alessandro Manzoni;


La Chiesa di Santa Maria dei Miracoli presenta una mirabile facciata, progettata dall'architetto Giovanni Antonio Amadeo e da lui realizzata con aiuti, con finissime decorazioni a bassorilievo, cui verso il 1500 si aggiunge il peristilio: 16 scultori collaborano alle decorazioni interne ed esterne, tra cui Antonio Della Porta da Osteno (sul lago di Lugano), detto il Tamagnino, nipote dell'Amadeo.


La Chiesa di San Francesco d'Assisi, romanico-gotica, la cui facciata a capanna in pietra grezza, tripartita da lesene con un ampio rosone, anticipa l'interno a tre navate coperte da un tetto a capriate: nel paliotto dell'altar maggiore un bassorilievo marmoreo rappresentante "il Presepio" porta i caratteri della scuola dell'Amadeo. Sugli altari rinascimentali sono conservate importanti opere della Scuola bresciana: di Alessandro Bonvicino, detto il Moretto la pala di Santa Margherita tra San Girolamo e San Francesco, datata 1530 (prima cappella a destra); di Girolamo Romanino l'affresco della Pentecoste o discesa dello Spirito Santo, e, nel presbiterio, la pala della Madonna e Santi francescani (Francesco d'Assisi, Antonio da Padova, Bonaventura, Ludovico da Tolosa e Bernardino da Siena), tra i quali è raffigurato il committente, il generale dell'Ordine francescano Francesco Sanson. Gli affreschi nella cappella della Santissima Trinità sono di Giovan Francesco Gaggini da Bissone.


Nella ex Chiesa di Santa Chiara sono conservati gli affreschi di Giovan Francesco Gaggini, tra cui spiccano Santa Chiara in Gloria, la Speranza e San Francesco d'Assisi in adorazione della Santissima Trinità e Santi, dipinto nel medaglione verso l'ingresso


La Chiesa dei Santi Nazaro e Celso: la pala d'altare è il Polittico Averoldi di Tiziano Vecellio. La facciata è in perfetto stile neoclassico ed è adornata da numerose statue marmoree di pregevole fattura, anche se la sua posizione lungo lo stretto Corso Giacomo Matteotti ne sacrifica in parte l'effettiva maestosità. Per grado di importanza, si colloca al secondo posto dopo il Duomo;


La piccola chiesa del Buon Pastore;


La Chiesa di San Clemente, con molti dipinti del Moretto, la cui posizione fra i silenziosi vicoli della Brescia romana ne valorizza la sacralità e la spiritualità;


La Chiesa di San Giovanni, con la "Cappella del Sacramento" per metà affrescata dal Moretto e per metà da Girolamo Romanino;


La volta dello scalone di palazzo Suardi a Santa Maria Calchera, tra i soggetti profani dipinti da Giovanni Francesco Gaggini si segnalano la Verità scoperta dal Tempo dipinta nel 1737 sia gli affreschi degli scaloni di palazzo Pontoglio e gli affreschi di palazzo Rossa;


Corsetto Sant'Agata sulla volta del piano terra della Palazzetto Lechi Giovan Francesco Gaggini dipinge una figura allegorica con uno scettro nella mano sinistra e tre corone nella destra;


Il Teatro Grande.


 
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view post Posted on 20/4/2021, 16:47
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granatiere granitico

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poi tutti al rifugio della comunità montana A Gardone Val Trompia pranzo con oltre 20 persone, tra dirigenti e impiegati dell'ente, a base di spiedo bresciano: ma nelle padelle nascoste all'arrivo dei carabinieri c'erano anche uccellini la cui caccia è vietata...
https://milano.repubblica.it/cronaca/2021/...iYpM1hZtHVUnfCI
Pranzo abusivo con uccellini vietati nella sede della Comunità Montana del Bresciano: "Era solo un seminario formativo". Ma è polemica
 
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