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NAPOLI - Cappella del Tesoro di San Gennaro

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view post Posted on 9/2/2009, 15:41
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MaryRosa

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 NAPOLI - CAPPELLA DEL TESORO DI SAN GENNARO


 





 


La Cappella del Tesoro di San Gennaro nel Duomo di Napoli


è il luogo in cui il patrono è circondato dalla "corte dei santi compatroni" rappresentati in forma di busti preziosi come repliche dell’icona più importante del santo.


La Cappella, che costituisce "il punto di convergenza delle sedimentazioni secolari e degli intrecci labirintici che tracciano la mappa storiografica della storia religiosa napoletana" (Niola), nasce da un voto fatto dai cittadini al vescovo martire nel 1527, un momento di grave crisi provocata dalla guerra franco-ispanica, dalla carestia e dalla peste.


Il popolo promise di dare alle reliquie del santo una nuova sede nel Duomo, in sostituzione dell’angusta Cappella del "Tesoro vecchio" dove allora si trovavano, insieme a quelle di altri vescovi napoletani.


Il "Corpo della città", costituito dai sei Eletti dei Sedili cittadini (5 nobili e un rappresentante del popolo), si impegnò formalmente e stabilì anche che la città di Napoli doveva esercitare il diritto di proprietà sulla Cappella mentre gli Eletti sul Tabernacolo: un punto intorno al quale si sarebbero sviluppate in seguito molte dispute etensioni tra i poteri costituiti.


Notizie della costruzione si hanno però soltanto nel 1601 in occasione della costituzione della Deputazione del Tesoro destinata a sovrintendere all’opera, secondo una prassi comune degli Eletti che creavano questo tipo di organi per lo svolgimento di compiti specifici e la risoluzione dei problemi relativi.


E’ solo nel 1608 che ha inizio l’opera di costruzione, completata nel 1646, dopo alterne vicende, e consacrata dal Cardinal Filomarino il 16 dicembre dello stesso anno, giorno in cui avvenne la traslazione del busto argenteo del Santo, delle due ampolle con la reliquia ematica e delle statue dei primi 6 compatroni della città (S. Agnello, S. Anattasio, S. Tommaso, S. Aspreno, SS. Severo, SS. Eufebio).


Gli affreschi che decorano pareti, volta e cupola, l’opulento altare maggiore con il paliotto d’argento, le sculture dei santi, il grandioso cancello d’ingresso e i complementi d’arredo costituiscono l’inestimabile patrimonio artistico della Cappella, variamente ispirato alla vita e alle opere di San Gennaro.


Ma oltre a rappresentare una delle più emblematiche realizzazioni del barocco napoletano, la Cappella rimane il simbolo per eccellenza del lungoe intimo rapporto tra Napoli e il suo Patrono.


*****



La Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro, all’interno della Cattedrale di Napoli, oltre a custodire le reliquie ed il sangue di San Gennaro è uno dei gioielli universali dell’arte, ricca di marmi, affreschi, dipinti e altre opere d’arte dei migliori artisti dell’epoca è sicuramente uno dei monumenti più importanti del barocco napoletano seicentesco, per l’insieme di decorazioni che videro la partecipazione di artisti di eccezionale levatura.


Negli anni 1526 e 1527 la città di Napoli subiva contemporaneamente due flagelli: la guerra tra Spagna e Francia che ebbe come principale teatro proprio il regno di Napoli e la pestilenza che trovò terreno fertile sulla carestia e sulla fame conseguente alla guerra.


Per questi tragici avvenimenti, il popolo di Napoli il 13 gennaio 1527, nell’anniversario della traslazione delle ossa di San Gennaro da Montevergine a Napoli, implorò la protezione del Santo Patrono, formulando il voto solenne di erigergli una nuova e più ampia Cappella del Tesoro nel Duomo.


Quella precedente, infatti, situata nella torre esistente sulla sinistra della facciata del Duomo, era troppo angusta e vi si accedeva attraverso una disagevole e stretta scala.


L’impegno del popolo fu immediatamente assunto e sottoscritto dagli Eletti della città, cioè dai rappresentanti dei cinque Sedili nobili e del Sedile del popolo che il 5 febbraio 1601 nominarono una Deputazione di dodici membri, due per ciascun Sedile, a cui affidarono l’incarico di provvedere alla fondazione della Cappella.


La Deputazione della Real Cappella del Tesoro costituisce tutt’oggi una delle più antiche, singolari e significative istituzioni ancora rimaste in Italia. Al di là della voluminosa letteratura esistente sulla storia del Santo, sulle reliquie, sul Tesoro e sulla Deputazione, occorrerebbe ancora divulgare il significato, il senso e il valore della esistenza plurisecolare della Deputazione di San Gennaro, espressione diretta della città di Napoli e del legame tradizionale tra il popolo e il Santo martire.


La Cappella del Tesoro, quindi, progettata dall’architetto teatino Francesco Grimaldi, fu inaugurata il 16 dicembre 1646 e nello stesso giorno furono trasferite nella nuova Cappella le reliquie del Santo, le statue d’argento e le preziose suppellettili già presenti nel Tesoro vecchio.


La Cappella del Tesoro è da considerare una vera e propria galleria d’arte per l’architettura stessa della Cappella, per il cancello e per il pavimento disegnati da Cosimo Fanzago, per i marmi pregiati, per le sculture, per gli argenti lavorati e per la gran quantità di pitture e di affreschi di celebri pittori.


E proprio qui, in questa cappella, nel primo sabato di maggio tutto il popolo si rivolge ancora oggi a San Gennaro, nel particolare momento del miracolo della liquefazione del sangue.


Per quel che riguarda le sculture, c’è da annotare che quelle più impegnative furono eseguite dal carrarese Giuliano Finelli allievo del Bernini; l’insieme della decorazione marmorea peraltro aveva avuto inizio nel 1610 su disegno del Grimaldi ed era stata realizzata nell’arco di oltre un ventennio sotto la direzione di Cristoforo Monterossi.


Lo splendido altare della Cappella è in porfido e fu disegnato da Francesco Solimena, mentre il grande paliotto dell’altare maggiore, commissionato dalla Deputazione a Giovan Domenico Vinaccia, è un’opera unica, completamente d’argento a sbalzo raffigurante varie scene di vita popolare e religiosa.


Tra queste di notevole rilievo è il racconto della traslazione del corpo del Santo da Montevergine a Napoli voluta dal vescovo Carafa. Di non minore valore simbolico è la scena di San Gennaro che benedice la città.


Dietro l'altare, due nicchie con sportelli argentei custodiscono il busto e le ampolle.


Il busto del Patrono, sempre d’argento, fu realizzato da tre orafi provenzali e donato da Carlo II d'Angiò nel 1305.


Nel capo del busto sono conservate le Ossa del Cranio di San Gennaro.



 


 

 
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view post Posted on 2/5/2021, 14:33
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granatiere granitico

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San Gennaro, il miracolo non si è ripetuto....lo giustifico pienamente giacchè è occupato a far cessare una pandemia planetaria!
 
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