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RECANATI - Citta' della Poesia

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view post Posted on 11/11/2008, 23:37
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MaryRosa

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 Recanati città della poesia


"Sempre caro mi fù quest'ermo colle..."


"Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura"


Giacomo Leopardi, "L'infinito"



Monumento a Giacomo Leopardi


"Bambino ancora conobbi i "Canti" di Giacomo Leopardi, che andavo a leggere nel bosco, sotto la mia capanna di carpini; spesso, dopo aver letto "L'infinito", rimanevo incantato a guardare oltre l'orizzonte e ad immaginare che cosa ci fosse.


Finita la guerra avevo deciso che sarei andato a Recanati, ma la presenza di papà, che non avevo conosciuto perché era sotto le armi, facendo il giramondo: Africa, Spagna, Grecia e infine, dopo l'Otto settembre 1943 in Germania, mi fece rinunciare: avevo tanto desiderio di conoscerlo ed essere un poco coccolato da lui.
Ma come tutti i desideri, sentiti fortemente ed amati, anche quello di andare a Recanati si realizzò, il 12 ottobre 1986.


Manuela Dulcedo, definita dai francesi "Poetessa dell'amore", m'invitò a dirigere gli "Arcobaleni di Pace", una manifestazione varia, che prevedeva la Messa Solenne Funebre, nel primo anniversario della morte del marito, nella chiesa San Filippo Neri in Corso Persiani; la manifestazione poetica da parte dei poeti intervenuti, che si sarebbe svolta il giorno 16, nel chiostro San Agostino.
Feci mettere a punto la mia cinquecentina color rosso sangue e mi avviai per Recanati.


Vi giunsi il 13 ottobre, perché a Piòraco, un ponte romano del V secolo a. C. mi bloccò, Era troppo bello per non fermarsi e sapere tutto quanto era possibile sapere sul ponte e sul paese.
Alle tre di notte mi ritirai nell'albergo dove avevo prenotato una camera, dopo aver capito che, con un anziano professore di storia, avrei fatto l'alba.
Al mattino mi svegliai al canto dolcissimo di un fiume in miniatura che correva girando intorno al palazzo in stile Gotico, che mi fece dimenticare perfino della colazione. Il tempo stringeva e dovetti partire di corsa.


Alle 15,30 entravo a Recanati, quando dal fondo valle, vidi la grande scritta: "Sempre caro mi fu quest'ermo colle...", vidi le scale che portavano sopra al colle e bloccai di colpo la macchina, che fece un salto in avanti perché tamponata. Dopo la prassi: generalità e nome dell'assicurazione, finalmente potei salire, o meglio mi trovai sul muro che cela il giardino, perché sono convinto di aver volato.
Alle 17,00 mi decisi. Andai a casa di Manuela.
Alle 19,00 mi portò a cena nel ristorante situato nella casa del Poeta, sotto la Biblioteca Museo che si trova al primo piano del Palazzo Leopardi, edificio abitato dalla famiglia, fin dal Tredicesimo secolo. Fu ristrutturato nelle forme attuali dall'architetto Carlo Orazio Leopardi verso la metà del Diciottesimo secolo.
La costituzione della preziosa Biblioteca, mi spiegò Manuela, si deve al padre del Poeta, conte Monaldo, che la dedicò "filiis, amicis, civibus" tra la fine del diciottesimo e l'inizio del Diciannovesimo secolo. In biblioteca sono conservati circa 20.000 volumi consultabili da parte di studiosi, previa autorizzazione della famiglia. Il percorso museale conduce il visitatore in alcune sale del palazzo arredate con mobili d'epoca e decorate con delicati stucchi e tempere ai soffitti. Nello studio del Conte Monaldo è conservato il tavolo - scrivania del poeta, accanto alla finestra che guarda la piccola piazza ed i tetti di Recanati.


Questa iniziativa ha dato la spinta a costituire nell'adiacente Convento di Santo Stefano, sul Colle dell'Infinito, la sede del Centro Mondiale della Poesia e della Cultura la più grande realizzazione del bicentenario dedicata a Giacomo Leopardi, affinché i giovani e gli studiosi di tutto il mondo possano trovare accoglienza ed ospitalità. Ricordo che in quel periodo era in atto la celebrazione del bicentenario e Recanati era molto popolata; e per lo stesso motivo la sera del 16, alla cerimonia di premiazione dell'Arcobaleno di Pace, c'erano bambini e vecchiette, in tutto una ventina di persone.
Ma ritorniamo alla Biblioteca della Poesia, dove si svolgono incontri di studio e di ricerca aperti a tutte le culture del mondo.


Mentre il "Centro Mondiale della Poesia e della Cultura" ha lo scopo di onorare Giacomo Leopardi promuovendo e favorendo la poesia e la cultura in qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi lingua e forma si possa esplicare, sviluppando il dialogo e la cooperazione culturale fra tutti i centri di cultura, ricerca e universitari dell'Europa e del mondo. Il Centro è aconfessionale, apartitico e antirazziale, ha natura culturale ed esclude ogni scopo di lucro. Il Centro come anticipato da Manuela, ha sede presso l'ex Monastero di Santo Stefano, il cui giardino costituisce la sommità del Colle dell'Infinito. Sezioni, delegazioni ed uffici possono essere costituiti sia in Italia che all'estero. Per conseguire il suo scopo, il Centro (prendo dalla Statuto):
· favorisce la diffusione e la conoscenza della poesia e di tutte le altre espressioni e forme della cultura in tutte le parti del mondo e senza alcuna differenziazione riguardo alla lingua, alle credenze religiose e politiche, al sesso e alle situazioni sociali ed economiche degli Autori
· s'impegna perché nel mondo sia assicurata piena libertà di espressione poetica e culturale a tutti e perché nessuno sia perseguitato o condannato per i suoi scritti e stampati e per le idee in essi espressi;
· si propone di creare una biblioteca che raccolga la produzione poetica e di pensiero dell'umanità, sia quella già realizzata che quella del futuro, e che sia a disposizione di tutti coloro che vogliano consultarla,
· provvede, limitatamente ai propri mezzi finanziari, alla stampa di opere meritevoli, di riviste e di saggi che abbiano per tema la poesia e il dialogo culturale tra i popoli,
· programma e realizza corsi, convegni, conferenze e ogni altro tipo di attività (culturale, artistica, teatrale, musicale, filmica, informatica, ecc.). che sia idonea al raggiungimento delle proprie finalità;
· elabora ed organizza corsi di formazione e di aggiornamento su temi culturali e poetici a livello nazionale ed internazionale, specialmente europeo,
promuove ogni iniziativa e progetto, atti a stabilire, mantenere e sviluppare relazioni di carattere culturale tra i soci del Centro, e di enti e associazioni culturali europee ed internazionali.
I soci sono suddivisi in fondatori, onorari, garanti e ordinari. Il Centro è retto da un Consiglio di Amministrazione che per il primo triennio si compone di cinque membri.

Il Consiglio di Amministrazione ha nominato un comitato con il compito di elaborare il programma scientifico dell'Associazione e di proporre una terna di nominativi per l'assegnazione del


"Premio Giacomo Leopardi: una vita per la cultura e la poesia".


La presidenza di questo Comitato, oggi è affidata al poeta Mario Luzi, mentre la senatrice Tullia Carettoni è la Vice-Presidente.
Il 15 settembre 2001 è stata inaugurata, dopo il restauro, la Biblioteca.


Sono passati gli anni, ma mi porto gelosamente nel cuore l'esperienza recanatese. Ero nel ristorante, avevo una fame da lupo, bevevo le parole di Manuela come da bambino "I Canti", eppure il pensiero era rivolto a Giacomo, perché rimanendo qualche ora in quel ristorante, avvertii la stessa atmosfera che forse avvertiva il Poeta: un'oppressione indescrivibile, forse d'austerità? Fatto sta che mentre uscivo dal ristorante in compagnia di Manuela, un lampo illuminò la mente e capii, ne sono convintissimo, la fuga di Giacomo da Recanati e dalla famiglia.
Tuttavia, nonostante la sua fuga, parlare di Recanati è come evocare Lui, Giacomo Leopardi, il grande Poeta, che qui nacque nel 1798.
Rivedo la piazza del "Sabato del Villaggio", su cui si affaccia la casa natale del Poeta, e mi ritornano i versi; la Torre del "Passero Solitario" nel chiostro accanto alla Chiesa di San Agostino, che risale al Tredicesimo secolo; il colle de "l'infinito" sul monte Tabor con l'antico orto del monastero delle suore clarisse e il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura.



Oggi la città di Recanati è nota in tutto il mondo grazie anche al suo Poeta ed al relativo Centro Nazionale di Studi Leopardiani,di cui è direttore Franco Foschi.


Il Centro è nato nel 1937 anno del Centenario della morte di Leopardi, proprio per diffondere l'opera del grande Poeta Europeo.
A Recanati, oggi, lo studioso trova tanti altri motivi d'interesse: dalla Biblioteca di 20.000 volumi, ai palazzi ed alle Chiese ricche di opere d'arte. Ricordiamone alcune: la Chiesa di S. Vito, che risale all'Undicesimo secolo, completata su disegno del Vanvitelli, con una tela dei Pomarancio; la Chiesa di S. Agostino del Tredicesimo secolo, rifatta su disegno del Bibbiena, con il bel portale in pietra d'Istria su disegno di Giuliano da Maiano, che contiene opere del Pomarancio, Fanelli e Damiani; alla sua destra il Chiostro con l'antica Torre campanaria del Passero Solitario nota per l'omonima poesia; la Cattedrale di S. Flaviano con sarcofagi quattrocenteschi, compreso quello di Papa Gregorio XII; la Chiesa di Santa Maria in Castelnuovo del 1139, con la splendida cripta romanica; il Teatro Persiani voluto, come tante altre opere, da Monaldo Leopardi, che ospitò Mascagni ed il tenore Beniamino Gigli; il Museo Diocesano nel Vecchio Episcopio con le suggestive carceri pontificie, che contiene numerose pitture, sculture ed arredi sacri. Il Palazzo Comunale in Piazza Giacomo Leopardi, con la ghibellina Torre del Borgo che risale al Dodicisemo secolo, che ospita una grandiosa Aula Magna, decorata dall'architetto Kock ed il Museo dedicato a Beniamino Gigli con bellissimi abiti da scena e tanti ricordi della lunga carriera; e poi Il Museo Civico situato nel complesso di Villa Colloredo-Mels, un'antichissima dimora immersa in un gran parco.
Il Museo ospita Lorenzo Lotto con la famosissima Annunciazione, il San Giacomo, il Polittico e la Trasfigurazione, che rappresentano alcune tra le opere più importanti della pittura italiana. Oggi Recanati è un centro moderno e vivace ricco dì richiami, e di manifestazioni che si svolgono tutto l'anno, come già accennato. Nella zona storica della città si svolge un importante mostra-mercato d'antiquariato e collezionismo, il primo sabato e domenica di ogni mese chiamata "Recanati Antiquaria"; il "Premio Città di Recanati", poesia e musica con la presenza dei massimi esponenti; le "Celebrazioni Leopardiane" con recital di poesie e congressi.
La sede del Museo, ho detto è Villa Colloredo-Mels, di impianto medievale, l'edificio assunse la fisionomia di Palazzo verso la fine del 500, diventando oggetto di continue trasformazioni nei secoli seguenti fino ad ottenere l'aspetto attuale in età neoclassica. E' stato inaugurato nell'estate del 1998 dopo il trasferimento della Pinacoteca dal Palazzo Comunale. È articolato in cinque sezioni: archeologica, che permette di conoscere l'organizzazione di una comunità neolitica con varie sovrapposizioni fino all'età del ferro; medievale che documenta la vita della città nel periodo di massimo splendore e comprende,tra l'altro, opere di Ludovico da Siena, Pietro di Domenico da Montepulciano e Vincenzo Pagani; rinascimentale che raggruppa quattro tra le più significative opere di Lorenzo Lotto: l'Annunciazione, il Polittico, la trasfigurazione, il San Giacomo Maggiore, la sezione dedicata al Seicento e Settecento; la sezione ottocentesca che illustra il contesto storico-economico e sociale in cui è maturata l'esperienza di Giacomo Leopardi.
Inoltre il Museo comprende la Galleria d'Arte moderna e contemporanea in fase di riordino, con sale dedicate ad artisti recanatesi o legati culturalmente alla città. Tra questi Giacomo Braccialarghe, Biagio Biagetti, Lorenzo Gigli, Rodolfo Ceccaroni e numerosi altri. Il Centro Nazionale di Studi Leopardiani è nato nel 1937 con la finalità di diffondere l'opera di Giacomo Leopardi in Italia e nel mondo. La caratteristica principale del Museo è quella di offrire una visione del Poeta immersa nell'ambiente culturale del suo tempo. La Biblioteca si compone di circa 15.000 scritti tra libri, recensioni, riviste e miscellanee che costituiscono una raccolta critica esclusiva sulla produzione leopardiana che inizia con le prime edizioni a stampa del Poeta. Ultimamente sono stati aggiunti una saletta audiovisivi ed un archivio fotografico con circa 3.000 riproduzioni fra fotografie a colori, in bianco e nero e diapositive."
    


 

 
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