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Domodossola (in lombardo e piemontese Dòm)
è un comune della provincia del Verbano-Cusio-Ossola.
La città, si trova alla confluenza delle sette Vallate Ossolane (Valle Anzasca, Valle Antrona, Val Bognanco, Val Divedro, Valle Antigorio-Formazza, Valle Isorno e Val Vigezzo).
Domodossola ha un'economia prevalentemente basata sul terziario e sull'industria lapidea sia estrattiva che di lavorazione oltre ad una sviluppata industria meccanica ed al turismo.
Le sue vallate sono ricche di dighe e centrali idroelettriche.
Le sue frazioni: Mocogna, Castanedo, Badulerio, San Quirico, Calice, Borgata Casa Delle Rane, Calvario, Corte, Gabi Valle, Boschetto, Siberia, Nosere.
Comuni contigui: Beura-Cardezza, Bognanco, Crevoladossola, Masera, Montescheno, Trasquera, Trontano, Vazo, Villadossola.
È sede di sezione distaccata del Tribunale di Verbania e di alcuni uffici di rango provinciale (uffici provinciali dei settori III e IV, la Motorizzazione Civile e la sede del Pubblico Registro Automobilistico della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola), oltreché di Ufficio Locale delle Entrate.
Il centro storico è ricco di siti di interesse artistico, quali la colleggiata dei SS Gervasio e Protasio, il seicentesco Palazzo Silva e la pittoresca Piazza del Mercato, tipico esempio di urbanistica ed architettura ossolana.
Tutta la città gode di uno splendido panorama sulle Alpi Lepontine da cui è completamente attorniata.
L'esistenza della cittadina è documentata già nel periodo romano; infatti Oscela Lepontiorum, questo il primo nome di Domodossola, era un centro di discreta importanza della Gallia Cisalpina.
In seguito alla costruzione, nel medioevo, del Duomo, la cittadina assunse il nome di Domus Oxilae, poiché possedeva l'unico edificio sacro del circondario ossolano (Ossola Superiore).
Domodossola fu, per un breve periodo, capitale della Repubblica Partigiana dell'Ossola, proclamatasi indipendente dopo essere riuscita a cacciare i tedeschi, per circa due mesi, nel corso della Resistenza.
La Repubblica partigiana ebbe vita dal 10 settembre al 23 ottobre 1944: per 33 giorni il territorio liberato fu gestito democraticamente da una giunta governativa presieduta da Ettore Tibaldi, e che annoverava, tra gli altri, la milanese Gisella Floreanini.
Domodossola è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare il 21 settembre 1945 per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale con la seguente motivazione:
| « Mentre più spietata infieriva l’oppressione germanica e fascista con il valore e con il cruento sacrificio delle formazioni partigiane e con l’entusiastico concorso delle popolazioni, insorgeva animosamente. Liberato il primo lembo di territorio alle frontiere, costituitasi in libero reggimento di popolo, l’uno e l’altro difendeva contro un nemico inferocito e preponderante per numero e per mezzi. Ravvivava così negli italiani la fede dell’avvento della democrazia e additava la via alla insurrezione nazionale liberatrice. Valle dell’Ossola, 9 settembre - 15 ottobre 1944. » |
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Negli anni '50 e '60 del Novecento, la città fu segnata da un importante flusso migratorio.
I migranti, provenienti in massima parte alla regione Calabria, si stanziarono in un quartiere, già denominato "Cappuccina" per esservi stati i Frati Cappuccini anticamente, ed ora tornati, per opera del Frate Cappuccino Padre Michelangelo, noto per le sue opere di bene, ed essendovi ancora resti del Convento antico e un antico oratorio dedicato alla Madonna del Sangue di RE.
La Nuova Chiesa alla Cappuccina
Ora Convento dei Padri Cappuccini, Parrocchia, Scuola Materna, e Casa San Francesco Perfetta Laetitia per ospitare minori e famiglie con disagi.
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La città è inoltre un importante snodo ferroviario servito dalla linea internazionale del Sempione, che collega l'Italia alla Svizzera ed a Parigi attraverso un Tunnel lungo circa 20 km.
Viene anche attraversata dalla Statale 33 del Sempione che consente, attraversando il passo del Sempione, il collegamento stradale con il canton Vallese svizzero a Briga-Glis.
La città è collegata anche con Locarno nella vicina Svizzera-Canton Ticino, grazie ad una linea ferroviaria a scartamento ridotto di circa 52 km conosciuta come la Vigezzina.
Nell'ambito dei progetti dell'Unione Europea atti al miglioramento della rete infrastrutturale, Domodossola avrà un ruolo notevole nella linea che metterà in collegamento i porti di Rotterdam e Genova.
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Domodossola (VB) Alcune Notizie Storiche
Ebbe Origine Romane.
Anticamente si chiamò "Oscella Lepontiorum", divenne poi "Domus Oxilae"
per arrivare ai giorni nostri a
"Domodossola" Domus-Centro delle Vallate Ossolane.
Collocata strategicamente sulla via che, attraverso i valichi alpini, porta all’Europa, fu sempre centro importante, seppur di ridotte dimensioni.
Città libera entro un territorio dominato dai Vescovi di Novara, si dotò di Mura e Castello alla fine del 300.
Dai tempi di Maria Antonietta d'Austria l'Oossola è diventata parte del Piemonte.
Perchè ceduta da Maria Antonietta a Napoleone che voleva attraversare il Sempione per accedere alle terre del Nord per le sue conquiste.
Dal 1805 cominciò a crescere a seguito dell’apertura della grande Strada Napoleonica del Sempione, ed ulteriore sviluppo le derivò dall’arrivo della ferrovia da Novara nel 1888 e dall’apertura del Tunnel del Sempione, nel 1906.
Oggi Domodossola sfiora i 25.000 abitanti ed è cittadina d’intensa vita commerciale, che si anima soprattutto con il tradizionale ed antichissimo Mercato del Sabato, frequentato dalle popolazioni valligiane e della vicina Svizzera.
Cuore del centro storico è la Piazza del Mercato, irregolare, circondata da portici e logge e da case rette tra il XVI e il XIX secolo.
Fra i monumenti spiccano la Collegiata, Palazzo Silva, palazzo S.Francesco, la chiesa della Madonna della Neve. La collegiata neo classica fu eretta tra il 1793 ed il 1796 su progetto di Matteo Zucchi, sul sito ed utilizzando porzioni della precedente, risalente al XV secolo; invece la prima collegiata medioevale sorgeva presso il castello, e di essa si conserva il portale, inserito nella facciata moderna dell’attuale.
Domodossola - la Chiesa Collegiata
Al suo interno pregevolissimo il ciclo decorativo dovuto a Lorenzo Poretti, il maggior pittore neoclassico ossolano, la tela rappresentante S.Carlo, tra le migliori opere di Tanzio da Varallo, ed il bellissimo crocefisso ligneo, opera di Giorgio de Bernardis. Il Palazzo Silva; raro edificio rinascimentale iniziato nel 1518 dal Capitano Paolo Silva condottiero di Francesco I di Francia, e completato da Guglielmo nel 1640, è monumento nazionale e racchiude un ricco Museo.
Vi si possono ammirare, oltre le finestre scolpite ed ai fregi degli esterni, i caratteristici interni dove spiccano i camini scolpiti, le volte ad ombrello, i soffitti a casseforti e la straordinaria scala a chiocciola in pietra del 300 e quindi raccolte d’armi bianche e da fuoco (XVI-XX sec.), arredi diversi (disposti in modo da ricostruire gli ambienti di una nobile dimora Ossolana del 600), ceramiche, vetri, porcellane, una ricca pinacoteca (dal XV al XX secolo), stampe, disegni, sculture lapidee, lignee e policrome (XIV-XVIII sec.), ed una collezione archeologica locale.
Il Palazzo S.Francesco fu costruito agli inizi dell’800 sulle strutture della duecentesca chiesa omonima. Il palazzo, sede della ex Fondazione Galletti, ospita il museo etnografico e di scienze naturali, e la biblioteca. Il Museo e la biblioteca si trovano ora presso la sede dell’Assessorato alla Cultura comunale; sono visibili le collezioni di mineralogia ossolana, zoologia ed ornitologica ossolana e sudamericana, botanica ossolana, paleontologia e osteologia mondiali, la collezione scientifica Dell’Angelo (materiali mondiali e della Valle Vigezzo) d’etnografia somala e guineana, la sala del Sempione, che raccoglie materiali e documenti riguardanti la costruzione della strada napoleonica, del traforo e la prima trasvolata delle Alpi, compiuta dall’aviatore peruviano Jorge Chavez, e la raccolta di monete e medaglie. La biblioteca antica vanta una sezione di manoscritti e pergamene d’interesse locale, e numerose cinque centine.
Palazzo Silva ora adibito a Museo
La chiesa della Madonna della Neve, fuori dal centro storico, è edificio seicentesco costruito sopra la precedente chiesa cinquecentesca affrescata da Fermo Stella da Caravaggio e sepolta dalle pietre del fiume Bogna.
<p align=center>Domodossola la Chiesa della Madonna della neve
Dalla chiesa parte la via che conduce al Sacro Monte Calvario: attraverso un suggestivo percorso entro il bosco, si incontrano numerose cappelle costruite tra il 600 e 900.
Il complesso, iniziato nel 1656, è coronato dal glorioso Convento, ora Casa della Carità dei Rosminiani, dalla chiesa seicentesca, e dai resti del Castello altomedioevale di Mattarella, che fu sede del governo dell’Ossola Superiore.
Il Santo Monte Calvario