°°Dove ti porta il Cuore°°

Posts written by MaryRosa

view post Posted: 2/10/2020, 09:56 DIETA DISINTOSSICANTE - ANTI-INFIAMMATORIA - > LA CUCINA DIETETICA

L'INFUSO DI ALLORO


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L'Infuso di alloro, il potente rimedio naturale che lenisce le infiammazioni articolari, regola i livelli di glicemia, aiuta la digestione e depura il fegato
Per beneficiare in pieno delle proprietà del rimedio, si consiglia di bere l'infuso di alloro al mattino a digiuno, e la sera prima di andare a dormire

L'Infuso di alloro

L’alloro, il cui nome scientifico è Laurus nobilis è una pianta aromatica sempreverde che appartiene alla famiglia delle Lauracee e vanta numerose proprietà benefiche da sfruttare sotto forma di infuso.

La pianta, simbolo di gloria e saggezza, è nota sin dal passato per essere non solo un portentoso rimedio naturale ma anche un’erba aromatica ricca di proprietà.

Si consiglia di bere un buon infuso di alloro in caso di specifiche problematiche da risolvere in modo naturale.

Infatti nelle foglie di alloro si concentrano molti principi attivi che offrono tanti benefici al nostro organismo.

In particolare, le foglie di alloro sono un concentrato di oli essenziali tra cui l’eugenolo. Questo principio attivo attribuisce alla pianta le proprietà antinfiammatorie, antifungine, antibatteriche.

Ma la pianta è ricca anche di vitamine, tra cui la vitamina A, B, C che hanno potere antiossidante utile per contrastare i radicali liberi e per rinforzare il sistema immunitario.

Le foglie di alloro offrono anche una quota di fibre e di carboidrati. In più, il rimedio è un ottimo remineralizzante in quanto presenta una buona dose di minerali quali: magnesio, calcio e potassio.

I numerosi benefici del alloro

I numerosi benefici del rimedio naturale
L’infuso di alloro è consigliato per lenire dolori ed infiammazioni articolari. Le foglie della pianta hanno virtù antidolorifiche e di tipo antireumatico.

Si può in tal caso far bollire dell’acqua, circa un litro, e poi aggiungere 5 foglie di alloro. Questo infuso si può poi versare nell’acqua della vasca da bagno. Si prepara così un bagno terapeutico per dare sollievo ai dolori muscolari.
In caso di dolori legati all’artrite si può usare invece l’olio essenziale di alloro.

Questo infuso è utile per migliorare la sensibilità all’insulina e perciò per regolare i livelli di glicemia.

Inoltre il rimedio migliora la circolazione sanguigna. Infatti nell’alloro si trovano diversi composti che sono in grado di regolare la circolazione sanguigna. Quindi il rimedio è indicato per trattare anche l’arteriosclerosi.

La pianta aromatica vanta anche un potere disintossicante. Infatti come rimedio è suggerito per pulire e disintossicare il fegato. I principi attivi presenti nelle foglie di alloro possiedono proprietà epatoprotettive.

Inoltre questa pianta offre delle preziose azioni antibatteriche ed antimicotiche utili per allontanare batteri e funghi. Queste proprietà si possono usufruire anche ad uso topico.

In tal caso, si può preparare un impacco caldo con un infuso in presenza di infezioni della pelle.
L’infuso di alloro aiuta poi la digestione, contrastando episodi di flatulenza e di colite.

Ma si consiglia pure come rimedio per dare sollievo ai sintomi delle influenze stagionali. Quindi si consiglia per il trattamento di: tosse, raffreddore, influenza, infezioni delle vie respiratorie.

Il rimedio aiuta poi in caso di insonnia assicurando degli effetti rilassanti. Questa sua azione, insieme al potere antinfiammatorio, è utile anche per placare la sindrome premestruale.

Si può usare questo infuso anche contro la forfora come ultimo risciacquo per i capelli. La pianta è anche un ottimo repellente: le foglie secche allontanano gli insetti.

Come preparare l’infuso di alloro
Il modo migliore per beneficiare in pieno delle virtù dalle foglie di alloro è quello di bere un infuso oppure una tisana. Per preparare il rimedio servono solo:

30 grammi di foglie secche di alloro
acqua
Si deve solo far bollire l’acqua ed aggiungere le foglie secche. Si lascia sul fuoco per qualche minuto e poi si spegne lasciando coperto.

Poi si attende che la bevanda si raffreddi. A questo punto, si può filtrare e bere. Se si vuole migliorare il gusto dell’infuso di alloro si può edulcorare con del miele.

Una variante prevede anche di aggiungere della buccia di limone essiccata che si deve far bollire insieme alle foglie di alloro.

Si consiglia di bere il portentoso infuso al mattino a digiuno, e la sera prima di andare a dormire.


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view post Posted: 16/3/2020, 22:29 FINGER FOOD GUSTOSI X L'APERITIVO : CHIPS CROCCANTI - TARTINE,CESTINI,FAGOTTINI,BARCHETTE,SPIEDINI, BRUSCHETTE, CROSTINI, PIZZETTE, CROSTATINE - > LA MIA CUCINA CASALINGA

DELIZIOSE CROSTATINE di PASTA SFOGLIA - PER ACCOMPAGNARE L'APERITIVO

FARCITE CON VERDURE DIVERSE, FORMAGGI, ECC.


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Le Deliziose Crostatine di pasta sfoglia con verdure diverse, formaggi, ecc. per accompagnare l'aperitivo.
Le Crostatine di pata sfoglia salate alla mediterranea sono uno sfizio : un guscio di fragrante pasta sfoglia con una farcia a base di verdure saporitissime e una volta tanto...fritte. Come si fa per la vera caponata.
La farcia a base di verdure e pomodoro è in realtà un vero e proprio sugo che potrete utilizzare e declinare in molteplici modi, dal presentarlo come contorno, come sugo per una pasta o ancora, come abbiamo fatto noi, per farcire dei rustici, perfetti per un buffet ma altrettanto sfiziosi per qualsiasi altro momento della giornata, anche per risolvere un pranzo in velocità dal momento che si possono consumare anche fredde e preparate in anticipo.

INGREDIENTI X 4 PERSONE

1 rotolo di Pasta Sfoglia
- per la farcia : 2 cucchiai da tavola di olio extravegine d'oliva, 1 cipolla, 1 zucchina, 1 melanzana, 1 peperone rosso, gr 400 pomodori pelati, provolone 40 gr. e pangrattato 40 gr. . sale q.b.
- per friggere : abbondante olio extravergine d'oliva

PREPARAZIONE

Per preparare Le crostatine salate di pasta sfoglia alla mediterranea, con verdure e formaggi :

dovrete come prima cosa pensare a preparare il sugo che fungerà da farcia. Preparate, quindi, le verdure: lavate e dividete il peperone dapprima in falde che priverete dei semini e dei filamenti bianchi che risultano di solito indigesti.
Riducete le falde a listarelle.

Lavate la zucchina che affetterete a rondelle e lavate la melanzana, la quale, invece, dovrete tagliare a tocchetti.
Siate abbastanza precisi nel taglio della verdura, dovrete ottenere fette o dadini abbastanza uniformi nelle dimensioni così da consentire una cottura uniforme.
Pulite ed affettate sottilmente anche la cipolla. Per evitare di lacrimare, proteggete i vostri occhi dalle molecole lacrimogene che naturalmente la cipolla sprigionerà durante il taglio. Potrete anche semplicemente passare il coltello e la cipolla sotto l'acqua per ovviare al problema.
Scaldate un giro d'olio extravergine d'oliva non troppo abbondante in una padella e quando caldo, aggiungete la cipolla che dovrà appassire senza bruciare.
Unite alla padella anche le listarelle di peperone e lasciate cuocere affinché queste inizino ad ammorbidirsi. Ricordate sempre che più l'alimento è tagliato sottilmente, più veloce sarà la sua cottura.

Nel frattempo fate scaldare molto bene una padella colma d'olio per fritture e quando raggiunge la temperatura giusta potrete inziare a friggere dapprima le zucchine e poi le melanzane.
Per verificare se l'olio è a temperatura corretta per la frittura, potrete immergere uno spiedo nell'olio stesso, se intorno allo spiedo si formeranno tante bollicine, allora potrete iniziare a friggere. La stessa cosa la potete fare tuffando nell'olio una briciolina di pane, se questa torna a galla sospinta dalle bollicine che si formano nell'olio, allora è tempo di friggere.

Fate asciugare molto bene le verdure fritte dall'olio in eccesso, quindi unitele in padella insieme ai peperoni.
Unite alla padella anche i pelati, mescolate molto bene, salate adeguatamente e lasciate cuocere il tutto per almeno una quindicina di minuti o fino a che il sugo non si sia leggermente ristretto e non si sia ben insaporito.

Prendete, quindi, il foglio di pasta sfoglia e ricavatene dei dischi di circa 10 cm di diametro cercando di sfruttare più pasta sfoglia possibile per evitare di avere troppo scarto.
Imburrate le formine di uno stampo per muffin, quindi foderate ciascuna con un disco di pasta sfoglia.

Bucherellate il fondo di pasta sfoglia e distribuite proprio sul fondo una spolverata di pangrattato che servirà ad asciugare un po' dell'umidità della farcia.
Farcite con il sugo di verdure in modo tale da riempire le formine.
Ulimate con dei pezzi di provolone affettato che si fonderà e gratinerà in cottura.

Una volta terminata la preparazione di queste crostatine non vi resta che infornarle in forno preriscaldato a 200°C per circa 20 minuti e
comunque a cottura della pasta sfoglia e gratinatura del provolone in superficie.
Quando pronte le mettete su un vassoio per essere servire ai vostri amici con l'aperitivo.



DELIZIOSE CROSTATINE SALATE di PASTA SFOGLIA - PER ACCOMPAGNARE L'APERITIVO

FARCITE CON CIMETTE DI CAVOLFIORE VIOLA E PATATE


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Le Deliziose Crostatine Salate di Pasta Sfoglia farcite con cimette di cavolfiore viola, e patate sono un accompagnamento perfetto l'aperitivo, un’idea veloce e super facile.
Avere degli ospiti dell’ultimo minuto e non avere un buffet per un antipasto o aperitivo, nessuna paura, se in frigorifero avete un rotolo di pasta sfoglia il tempo di farcire con quello che è presente nel frigorifero, ho messo sopra le cimette di cavolfiore viola, dei tocchetti di patate un pezzetto di formaggio e il gioco è fatto.

INGREDIENTI X 4 PERSONE

1 rotolo pasta sfoglia
Per la farcia sopra : le cimette di 1 cavolfiore cotto viola, 4 patate lessate, 100 g scamorza, 8 cucchiai di formaggio spalmabile, sale q.b.

PREPARAZIONE

Per realizzare le Crostatine Salate con cavolfiore e patate iniziate nelol srotolare la pasta sfoglia.
Dividetela in 4 parti uguali aiutandovi con un coltello.

Ricavate da ogni quadrato dei cerchi aiutandovi con un bicchiere e tenete da parte gli avanzi per la decorazione.
Mescolate le patate tagliate a tocchetti con i fiori del cavolfiore e salate.
Prendete gli stampini delle crostatine, foderate con della carta forno e mettete i cerchi ricavati negli stampini.
Mettete all'interno il condimento: il formaggio spalmabile e il formaggio tagliato a dadini piccoli.

Con le patate lesse e le cimette di cavolfiore, create delle stelline, per decorare.

Fate cuocere le vostre crostatine salate in forno preriscaldato a 180°C per circa 20 minuti o finché la sfoglia non risulterà cotta e dorata.
Sfornate le crostatine salate e servitele tiepide.


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GIRELLE DI PASTA SFOGLIA AL PROSCIUTTO E FORMAGGIO

PER ACCOMPAGNARE L'APERITIVO



Le girelle di pasta sfoglia al prosciutto e formaggio per accompagnare l'aperitivo sono facilissime da preparare e sono ottime sia come antipasto, sia come sfizioso snack. Bastano un rotolo di pasta sfoglia, alcune fette di prosciutto e di qualsiasi tipo di formaggio per portare in tavola delle gustose pietanze che piaceranno proprio a tutti.

Le deliziose girelle di pasta sfoglia al prosciutto e formaggio si preparano farcendo il rotolo di sfoglia con le fettine di prosciutto cotto e di formaggio, arrotolandolo su se stesso e facendolo raffreddare in freezer per mezzora, quindi tagliandolo in tante piccole girelle da scaldare in forno.

INGREDIENTI X 4 PERSONE

1 rotolo di Pasta sfoglia
Prosciutto cotto 10 fette - Formaggio sottilette 100 g

PREPARAZIONE

Stendete il rotolo di pasta sfoglia sul piano di lavoro, senza toglierlo dall'involucro di cellophane, e adagiatevi sopra le fette di prosciutto cotto
Tagliate anche il formaggio a fettine (sottilette) e posizionatele sul rotolo di pasta sfoglia, sopra quelle di prosciutto

Arrotolate la sfoglia su se stessa e collocatela in freezer per una trentina di minuti, quindi tiratela fuori e tagliatela in modo da formare tante piccole girelle
Mettete ora le girelle di sfoglia a scaldare in forno a 200°C per 15 minuti.

Poi servitele in tavola ben calde appena completato il periodo di cottura per accompagnare l'aperitivo.


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view post Posted: 9/3/2020, 17:43 LE FRATTAGLIE DI BOVINO, E DI ALTRI ANIMALI: FEGATO - CERVELLO - TRIPPA - LINGUA - ROGNONE - ANIMELLE - MILZA - - > LA MIA CUCINA CASALINGA

LE ANIMELLE DI BOVINO O DI OVINO -

I VENTRIGLI O DURELLI DI POLLO

SONO ENTRAMBI FRATTAGLIE GUSTOSISSIME


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Le Animelle di bovino o di ovino e i ventrigli o durelli del pollo sono entrambi frattaglie gostosissime

LE ANIMELLE I BOVINO O DI OVINO

Le Animelle possono essere di bovino o di ovino : cosa sono e come cucinarle

Per qualcuno sono un classico della tradizione, per altri sono qualcosa di semi-sconosciuto e da scoprire, per qualcuno – bisogna ammetterlo – sono un ingrediente che spaventa un po’. Oggi parliamo di animelle di vitello. Un taglio che fa parte della grande famiglia del quinto quarto, ovvero quelle frattaglie che una volta erano associate alla cucina povera e ora invece sono tornate di moda anche grazie alla nascita di diverse trattorie contemporanee.

IL QUINTO - QUARTO

Cos’è il quinto quarto: la tradizione italiana delle frattaglie.

LE ANIMELLE COSA SONO

Nello specifico, si tratta delle ghiandole salivari che sono presenti in bovini e ovini giovani e che poi tendono a scomparire con l’arrivo dell’età adulta.
Rappresentano uno dei piatti tipici della cucina tradizionale italiana, ma non tutti sanno di preciso cosa sono le animelle.

Come anticipato prima, le animelle sono considerate frattaglie, ma bisogna dire che hanno un contenuto nutrizionale molto elevato, che si accompagna però anche a un notevole tasso di colesterolo. Una bontà sì, ma non da gustare proprio tutti i giorni.
La loro consistenza è morbida e il sapore richiama quello del latte.



LE ANIMELLE DI VITELLO


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L’animella è quella parte bianca e spugnosa che si trova nelle interiora dei giovani bovini, corrispondente al timo, una ghiandola presente nel corpo umano, ma spesso il termine viene esteso ad altre frattaglie, come il pancreas e le ghiandole salivari.

Eliminiamo ogni dubbio: solitamente, nella tradizione gastronomica romanesca, quando si parla di animelle, si parla delle ghiandole salivari dei giovani bovini, caratterizzate da un gusto estremamente delicato, che ricorda quello del latte.

L’animella è composta da due parti:

- La noce, dalla caratteristica forma allungata e rotondeggiante.
- La gola, formata da tante piccole parti tenute insieme da una membrana.

Cucinare le animelle di vitello non è difficile, ma bisogna dotarsi di un po’ di pazienza, perche vanno spurgate adeguatamente.

Come scegliere e preparare alla cottura le animelle : Fondamentale è acquistare le animelle freschissime, da un macellaio di fiducia, in quanto tendono a deperire e fermentare molto velocemente.

Le Animelle di vitello Devono :

- avere un odore leggero e gradevole.
- essere di un colore chiaro brillante.
- La loro consistenza deve essere tenera e polposa.
- La superficie deve essere umida (ma non sanguinolenta).
- Inoltre più il vitellino è giovane e più le animelle sono pregiate.

Come pulire le animelle : Prima di essere mangiate, le animelle devono essere pulite. Un procedimento che richiederà un po’ del tuo tempo, ma vedrai dal risultato finale che ne varrà davvero la pena.
Per pulire le animelle devi metterle a bagno in acqua fredda e aceto: lasciale immerse per almeno due ore. Un accorgimento: l’acqua va cambiata ogni volta che diventa color rosato, sintomo che l’animella si sta purificando.

Scotta quindi leggermente le animelle di vitello in acqua bollente e rimuovi poi la membrana aiutandoti con la punta di un coltello. A questo punto avvolgi le animelle in un panno e tienile sotto un peso fino a quando non si sono purificate del tutto.

ALCUNE RICETTE CON LE ANIMELLE DI VITELLO

Le animelle in cucina possono essere usate in diversi modi.
Molto diffuse nella cucina tradizionale romana e del centro Italia, ma non solo, le animelle di vitello spesso vengono cucinate fritte (qui la ricetta di Tano Simonato), impanate oppure in padella con burro e salvia. Ma con questa gustosa parte di quinto quarto si possono realizzare anche dei risotti molto saporiti.

Le idee possono essere tante, quindi ecco di seguito alcuni suggerimenti su come cucinare le animelle, con le ricette che gli chef hanno proposto tra le pagine di blog Sfizioso:

- Fonduta con cardo gobbo e animelle di vitello croccanti di Walter Ferretto
- Le animelle di vitello con fave, piselli e taccole dello Chef Gabriele Boffa al Castello di Guarene
- Risotto con funghi porcini, animelle e mirtilli, una ricetta di Chef Michele Griglio
- Risotto con broccoli e animelle al brandy, dello chef Massimo Spallino
- Tagliolini con rapa rossa con animelle di vitello e cavolo navone, di chef Isa Mazzocchi
- Animelle e testina di vitello, capasanta e ricci di mare, di Luca Zecchin
- Animelle, con ostrica e brodo freddo: il quinto quarto sfizioso di Chef Deg
- La Vignarola e animelle di cuore alla birra: una ricetta di Diego Rossi
- Le animelle di vitello al burro, rape bianche e peperoncino,

LA PREPARAZIONE DELLE ANIMELLE DI VITELLO

Per preparare le pietanze, di solito si usa solo la parte interna (la noce) delle animelle, che vanno attentamente pulite:

Riempi una terrina con acqua fredda e aceto.
Immergivi le animelle e lasciale a bagno per circa 3 ore, cambiando l’acqua ogni volta che assume un colore rosato.
Scottale qualche minuto in acqua bollente, in modo da poter rimuovere agevolmente la membrana che le ricopre.
Fatto questo, non ti resterà che avvolgere le animelle in un panno e lasciarle circa 2 ore sotto ad un peso, in modo che finiscano di spurgare e siano pronte ad essere cucinate.

Le ricette a base di animelle sono davvero molte: il loro gusto delicato e la consistenza che ricorda le cervella si prestano a moltissime preparazioni.

LE ANIMELLE FRITTE

Un grande classico della cucina romanesca sono le animelle fritte:

Tagliale a pezzi di spessore medio.
Infarinale, passale nell’uovo e nel pangrattato.
Tuffale in olio bollente ed aspetta che si dorino a dovere (basteranno 4-5 minuti).
Scolale, adagiale su un foglio di carta assorbente e salale a piacere.
Non ami particolarmente il fritto? Allora ti consigliamo le animelle in padella:

Tagliale a fettine di circa 2 cm ed infarinale.
Metti un po’ di burro vegetale in padella e, una volta sciolto, aggiungi le animelle.
Fai rosolare per circa 5 minuti a fuoco medio.
Aggiungi un po’ di vino bianco ed alza la fiamma.
Una volta evaporato il vino, regola di sale e pepe e servile calde.

Non ti resta che preparare il tuo piatto con le animelle che preferisci e servirle.


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I VENTRIGLI O DURELLI DI POLLO

IN OSSOLA VENGONO CHIAMATI <pre'-DE'>


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I Ventrigli o Durelli di pollo : cosa sono e come si cucinano
I durelli di pollo, in gergo tecnico, si chiamano ventrigli e sono una parte dell’apparato digerente del pollo e, più precisamente, una parte dello stomaco del pollo.

INGREDIENTI X 4 PERSONE

Durelli di pollo kg 1 -
per cuocere : 1 filo d'lio extravwrgine d'oliva - 2 Cipolle - 2 cucchiai di Semi di finocchio - 1 pizzico di Peperoncino - sale q.b.
per sfumare : 1 bicchiere di Vino bianco

PREPARAZIONE

Tagliare la cipolla a cubetti e farla appassire in olio extravergine di oliva, semi di finocchio e peperoncino a piacere.
Aggiungere i durelli di pollo e rosolarli da tutti i lati, quindi sfumare con vino bianco.
Aggiustare di sale, aggiungere un po’ di acqua e cuocere a fuoco lento per circa 40-60 minuti in base alla tenerezza dei durelli di pollo aggiungendo altra acqua al bisogno durante la cottura.



I VENTRIGLI O DURELLI DI POLLO

ALLA BIRRA IN PADELLA


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I durelli di pollo cotti in padella con un pizzico di peperoncino e della birra chiara sono deliziosi.

INGREDIENTI X 4 PERSONE

Durelli di pollo kg 1
per cuocere : 1 filo d'olio extravergine d'oliva - 2 spicchi d'Aglio - Rosmarino - Peperoncino - 300 m lBirra chiara - Sale q.b.

PREPARAZIONE

Assicuratevi che i durelli di pollo siano stati correttamente puliti, quindi privati di ogni residuo al loro interno e correttamente spellati e ben lavati.

Scaldate in una padella un filo di olio evo, unite l’aglio in fette ed il rosmarino. Lasciate insaporire prima di aggiungere i durelli di pollo.
Mescolate il tutto e lasciateli rosolare in modo uniforme poi unite la birra chiara, tutta insieme.
Salate e lasciate cuocere dolcemente con il coperchio.
La cottura dovrà essere un pochino lunga, solitamente ci vogliono circa 50 minuti ma vi assicuro che ne vale la pena.
A fine cottura, insaporite con un pizzico di peperoncino macinato al momento.
Il peperoncino smorza un po’ il sapore della carne ormai tenerissima.

Servite i durelli di pollo alla birra ben caldi, accompagnati con un po' di fondo di cottura.


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view post Posted: 9/3/2020, 16:27 LE FRATTAGLIE DI BOVINO, E DI ALTRI ANIMALI: FEGATO - CERVELLO - TRIPPA - LINGUA - ROGNONE - ANIMELLE - MILZA - - > LA MIA CUCINA CASALINGA

IL ROGNONE

E' UNA FRATTAGLIA


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Il Rognone è una frattaglia, è il rene dell’animale, apprezzato come componente della cucina raffinata, offre un valore nutritivo elevato e contiene una certa quantità di grassi.

Si consiglia di comprare soltanto rognoni di vitello o almeno di vitellone in quanto hanno un sapore molto più delicato e gradevole rispetto a quelli di manzo dal sapore e dalla consistenza decisamente più forti.
Il rognone deve essere consumato freschissimo e la conservazione in frigorifero non deve superare le 24 ore.
Se non acquistate il rognone già pulito dal macellaio, tagliarlo in senso verticale, lavarlo con molta cura in acqua corrente, poi con un coltellino affilato spellarlo e privarlo della parte interna che è bianca, grassa e spugnosa.
Per eliminare il sapore forte che spesso possono avere i rognoni dei bovini adulti, tagliarli a fettine e lasciarli immersi nell’acqua fredda acidulata con succo di limone o aceto.
Per evitare che induriscano durante la cottura che deve essere di pochi minuti, tagliare i rognoni a pezzetti oppure a fettine non troppo sottili.
Molti cuochi suggeriscono di effettuare, prima di realizzare la ricetta, una precottura che consiste nel far saltare velocemente le fettine di rognone in un tegame appena spennellato d’olio, in modo che perdano il siero e il sangue residui e, poi, di lasciarle sgocciolare in un passino per circa mezz’ora.
Il rognone può essere cotto alla griglia, al burro e fiammeggiato al brandy, trifolato in tegame, vanno comunque consumati appena acquistati e sempre entro 12 ore, poichè deperiscono in poco tempo.



IL ROGNONE DI VITELLO

TAGLIATO A FETTINE SOTTILI


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Il Rognone di vitello :
Se avete acquistato un rognone ricco di grasso non preoccupatevi, significa che il taglio è prelibato.
Ad ogni modo è indicato rimuovere la parte bianca per agevolare la cottura e la buona riuscita della ricetta. Fondamentale immergerlo nell'acqua con l'aceto (potete sostituire con il succo di mezzo limone) così come è importantissimo asciugarlo per bene successivamente.
All'olio in padella si può aggiungere anche qualche ricciolo di burro.
Di solito il rognone si cuoce a pezzetti ma è possibile cucinarlo anche per intero, meglio se alla griglia, condito con odori e spezie.
Il gusto forte del rognone prevede che questo piatto sia accompagnato da vini rossi o bianchi, e contorni dal sapore intenso, meglio se marinati nell'aglio.

<p align=center><strong><span style="color:#000099;font-size:13.5pt;font-family:Times New Roman, Times, serif">IL ROGNONE DI VITELLO LIGHT

AL VINO BIANCO


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Il rognone di vitello light al vino bianco è un secondo piatto a base di carne che fa parte della famiglia delle frattaglie rosse.
Anche se particolare come sapore, il rognone è passato dall'essere una pietanza contadina a una prelibatezza gourmet della cucina raffinata. Per realizzarlo occorreranno brevi passaggi: taglio della carne, immersione nell'acqua e cottura in padella con il vino bianco. Un accorgimento molto importante è rispettare la cottura, che dovrà sempre rapida e ad alte temperature.
Gli accostamenti più azzeccati per il rognone sono sapori forti e intensi. Ottimo se cotto in padella con cipolle fresche bianche o dorate, ma anche verdure come funghi e carciofi. Una ricetta molto buona sono i rognoni trifolati con prezzemolo.

INGREDIENTI X 4 PERSONE

4 rognoni di vitello (ancora da pulire e affettare)
per infarinare : farina 00 q.b.
per cuocere : 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva - 1 spicchio d'aglio - 1 cipolla - 1 mazzetto di prezzemolo - 1 manciata di foglie di basilico - Sale 1 pizzico - Pepe q.b.
vino bianco secco 1 bicchiere - aceto di vino bianco 30 ml - acqua fredda q.b.

PREPARAZIONE

Come preparare il rognone di vitello light al vino bianco :

Per iniziare preparate la carne mettendola in un tagliere.
Togliete il grasso e tagliuzzate il rognone a fettine con delle forbici da cucina o un coltello.
Immergetelo in una ciotola con acqua fredda e aceto per mezz'ora.
Trascorso il tempo scolatelo e asciugatelo.
Mettete la farina in un piatto e impanate la carne. In una padella mettete l'olio, il burro e il rognone tagliato a pezzi.
Aggiungete il basilico spezzettato con le mani e aggiustate di sale.
Per ultimo sfumate con il vino bianco.
Fate cuocere ancora per diversi minuti e servite in tavola il rognone di vitello light al vino bianco.


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IL ROGNONE DI VITELLO

ALLA SALVIA CON LE CIPOLLE


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Il Rognone di vitello alla salvia con le cipolle è un modo elegante di portare in tavola questo piatto speciale.
Il rognone con cipolla è un piatto che si trova sia nella cucina piemontese che in quella siciliana, con qualche variante, ma il sapore è lo stesso: gustoso e persistente, ideale nelle serate d’inverno. Prepariamo il rognone con cipolle per 4 persone.

INGREDIENTI X 4 PERSONE

4 rognoni di vitello
3 cucchiai di olio extravergine di oliva - 8 cipolle rosse di tropea - 8 foglie di salvia - 2 foglie di alloro - 1 mazzetto di prezzemolo - sale e pepe q.b.
1 bicchiere di vino bianco secco - 1 bicchiere di aceto bianco

PREPARAZIONE

Per iniziare : il rognone va pulito dal grasso e tagliato afettine sottilissime, con un coltello ben affilato.
Eliminate le possibili parti grasse presenti. Una volta tagliato riponetelo in una pentola con acqua e aceto bianco per un'ora, in modo da togliere l'odore forte che caratterizza questa frattaglia di vitello.
Dopo la marinatura sbollentate i pezzi di rognone per qualche minuto, giusto per far evaporare l'acqua in eccesso, quindi lasciate riposare. A questo punto tagliate le cipolle in modo sottile e mettetele da parte. Potete usare le cipolle rosse di Tropea, che hanno un sapore più forte ma dolce.
In un tegame, meglio se di coccio, riscaldate l'olio e fate rosolare i pezzi di rognone a fuoco vivace.
Appena si saranno cotti uniformemente versate il vino bianco e fate sfumare. Quando il vino si sarà appassito versate le cipolle, salate e mescolate per amalgamare.
Per stemperare aggiungete una parte di brodo vegetale preparato precedentemente. Abbassate quindi la fiamma e lasciate cuocere per circa 40 minuti, controllando la cottura.
Coprite con un coperchio.
Quando noterete che le cipolle si sono ritirate, aggiungere un ciuffo di prezzemolo tritato, un po di foglie di alloro, aggiustate di sale e, se preferite, speziatelo con l'aggiunta di pepe.
Se necessario aggiungete un filo di brodo per dargli cremosità.
Servite il rognone con le cipolle associandolo ad un purè di patate come contorno e bagnarlo con il sugo del rognone.


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Edited by MaryRosa - 9/3/2020, 17:31
view post Posted: 3/3/2020, 11:05 LE FRATTAGLIE DI BOVINO, E DI ALTRI ANIMALI: FEGATO - CERVELLO - TRIPPA - LINGUA - ROGNONE - ANIMELLE - MILZA - - > LA MIA CUCINA CASALINGA

LA LINGUA E' UNA FRATTAGLIA

PUO' ESSERE DI BOVINO O DI SUINO



La Lingua può essere :

di vitello, di manzo, di bue ma anche di suino.

La più diffusa e pregiata è quella di vitello, più piccola di quella di bue (pesa circa 1 kg anziché 2).

La lingua di bovino o di bue o di suino è un taglio del quinto quarto, cioè delle parti meno nobili del bovino come le frattaglie, più economiche, però molto gustose.

La lingua rientra nella categoria quinto quarto alimentare insieme ad altri organi interni del bovino quali trippa, fegato, cuore, rognone e cervella.
È di colore rosa chiaro e, nella parte superiore, conta numerose papille di tessuto corneo.

Quella più delicata è la lingua di vitello. Viene venduta intera o a pezzi.

Prima di essere venduta, la lingua, deve essere sottoposta ad un adeguato periodo di frollatura, quando l'acquistate controllate che appaia elastica, morbida al tatto, ma non eccessivamente cedevole.

- Come pulire la lingua :

Si consiglia di strofinarla con il sale in modo che dalla superficie della lingua vengano via eventuali residui di cibo prima di lavarla.
Prima della cottura la lingua deve essere tenuta a bagno alcune ore in acqua fredda da cambiare più volte.
La cosa migliore è immergerla in acqua fredda da un minimo di 2 ore a 12 ore, cambiando spesso l'acqua.

Va bollita, poi spellata alzando i lembi con un coltellino, si taglia a fette e si abbina con la salsa verde o rossa. Viene poi servita come secondo piatto di carneo come piatto di antipasto.

- Come cuocere la lingua :

La lingua di vitello, più tenera di quella di manzo, richiede una preparazione ed una cottura accurata.

- Lessare la lingua, immergerla in acqua fredda salata con aggiunta di cipolla, sedano, carota, chiodi di garofano a piacere.

- Tempi di cottura:

La lingua di vitello, il cui peso oscilla più o meno intorno ai 500 grammi, cuoce circa in un'ora o un'ora e mezzo.

La lingua di manzo, che può pesare anche due chili, cuoce in 3 ore, 3 ore e mezzo. La lingua è cotta quando infilando una forchetta o la punta di un coltello non si sente nessuna resistenza.
Non togliere la lingua dalla pentola ma lasciarla raffreddare nel suo brodo.
Poi ritirarla dall'acqua, scolarla, incidere la pelle dura che la ricopre e toglierla, quindi procedere a cucinarla come si desidera.

Come conservare la lingua :

Conservarla in frigorifero, nella parte più fredda, non oltre i tre giorni, avvolta in carta da forno o chiusa tra due piatti.

Alcune ricette con la lingua :

- Lingua salmistrata
- Lingua in umido
- Lingua alla scarlatta
- Lingua di vitella di latte in salsa piccante


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LA LINGUA DI MANZO


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La lingua di manzo è un taglio del quinto quarto, cioè delle parti meno nobili del bovino come le frattaglie, più economiche però molto gustose.

Per pulirla, va bollita una ventina di minuti, poi spellata alzando i lembi con un coltellino; quindi si procede con la cottura.

Spesso si cucina lessata (per circa 40 minuti) e si mangia a fette con la salsa verde o rossa (tipo bagnet ross piemontese); oppure si aggiunge al classico bollito misto. In commercio si trova anche la lingua di bue, generalmente salmistrata, cioè trattata con il sale. Volendo si può salmistrare anche in casa: va lasciata marinare sotto un peso per una ventina di giorni con sale, salnitro (si trova in farmacia) e aromi (alloro, ginepro, cannella), in modo che si formi un liquido salmastro che la insaporisce e rende più morbida.

Prima di cucinare la lingua di manzo, bisogna lasciarla a bagno per un giorno e poi lessarla. In alternativa, si può cuocere in umido, con un trito di verdure, aromi e il vino rosso oppure con i funghi.



LA LINGUA DI VITELLO

ALCUNE IDEE PER CUCINARE LA LINGUA DI VTELLO


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La Lingua di Vitello
La lingua di vitello, è più morbida rispetto quella di manzo, è un cibo molto particolare che fa parte delle frattaglie dell’animale e arriva difficilmente sulle tavole nei menu settimanali, è facile prepararla, cucinarla e, soprattutto, quanto successo potrebbe regalarvi il suo ingresso a tavola.

Fate una sorpresa alla vostra famiglia e cucinate la lingua di vitello con la pentola a pressione, come prepararla seguendo la ricetta genovese, come cuocere la famosa lingua salmistrata e quali sono le salse che meglio si accompagnano a questa pietanza che può essere servita anche tra gli antipasti.

COME PULIRE E CUCINARE LA LINGUA DI VITELLO

Prima di cucinarla con le varie ricette, la lingua deve essere accuratamente pulita: sistematela su un tagliere ed eliminatene le ghiandole e il grasso aiutandovi con un coltello ben affilato, quindi mettetela in una ciotola e sciacquatela sotto l’acqua corrente. Una volta terminato questo primo procedimento, trasferitela in una ciotola e lasciatela in ammollo in acqua fredda per circa 2 ore. Durante questo tempo, dovete avere cura di cambiare l’acqua più volte non appena diventa torbida.

Una volta pulita la lingua, i metodi per cucinarla che avete a disposizione sono davvero tanti.

La lingua può essere bollita per la farcitura di gustosi panini o può essere inserita nelle ricette di bollito misto; ma potete cucinarla anche al forno; famosa è la lingua salmistrata e la ricetta che la vede tra le protagoniste della cucina genovese. In questo caso, la lingua viene cucinata con una base importante di cipolle che ne esaltano il sapore, dando al piatto una dolcezza tutta da scoprire.

La lingua salmistrata, invece, una tipica ricetta della gastronomia veneta e che ha origini antiche, è una ricetta elaborata solo per il tempo che richiede, ma questo tempo necessario per ottenere il giusto risultato verrà ampiamente ripagato dal gusto del piatto e dalla soddisfazione dei vostri ospiti. Allo stesso modo, la cucina del Piemonte la vuole accompagnata con una gustosa salsa verde e abbinata alle patate lesse tagliate a fette sottili, mentre la cucina toscana spesso e volentieri serve la lingua bollita con una delicata crema di fagioli cannellini o con un condimento dal gusto sapido a base di capperi e acciughe.

COME CUCINARE LA LINGUA DI VITELLO FRITTA

Tra le tante idee, la lingua di vitello si può anche cucinare fritta ed è davvero squisita, soprattutto da proporre ai bambini, quando sono affamati.

Ingredienti : 1 lingua di vitello da 500 g; 2 uova; 100 g di farina; 100 g di pangrattato; olio di semi per friggere.

Preparazione : Riempite una casseruola con l’acqua e portatela a ebollizione, quindi tuffatevi la lingua intera e lasciate sobbollire per almeno 2 ore e 30 minuti. Quando è pronta, scolatela e mettetela su un tagliere; una volta che si è leggermente raffreddata, spellatela aiutandovi con un coltello, massaggiatela con il sale e avvolgetela in un foglio di alluminio. Lasciatela riposare almeno 1 ora in modo che il sale la insaporisca per bene.

Dopodiché, affettate la lingua in fettine non troppo sottili e passatele in un piatto con la farina; in una ciotola sbattete le uova e passatevi le fettine di lingua infarinate; quindi impanatele con il pangrattato. Versate in una padella capiente per fritti l’olio di semi e portatelo alla giusta temperatura; friggete le fettine di lingua per 2-3 minuti per lato e una volta che risultano dorate, scolatele aiutandovi con un ragno da cucina e mettetele a sgocciolare su un piatto rivestito di carta assorbente. Salate e servite le fettine di lingua fritte con la salsa che preferite e un contorno di asparagi al burro o un buon piatto di insalata di stagione. La lingua fritta di bovino risulterà gustosissima con la mostarda o con la più nota e delicata maionese.

COME CUCINARE LA LINGUA DI VITELLO IN PENTOLA A PRESSIONE

Per gli amanti della cucina veloce, ecco come cucinare la lingua con la pentola a pressione: un procedimento facile che non vi porterà via troppo tempo e che vi assicurerà un ottimo risultato. Potrete utilizzare la lingua cotta con questo metodo per farcire panini o per preparare secondi piatti di carne da completare con tanti contorni diversi.

Ingredienti : 1 lingua di vitello; 2 cipolle; 2 carote; 1 costa di sedano; olio extravergine d’oliva; sale e pepe.

Preparazione : Per prima cosa riempite d’acqua una casseruola, immergete la lingua e cominciate una lenta cottura; lasciate sobbollire e, trascorsi circa 30 minuti dall'ebollizione, scolatela e trasferitela in una pentola a pressione. Aggiungete alla lingua la cipolla tagliata a pezzi, le carote sbucciate e tagliate a tocchetti e il sedano privato dei filamenti e tagliato a dadini. Spolverizzate con abbondante pepe nero macinato al momento, aggiungete una presa di sale e coprite d’acqua tutti gli ingredienti. Chiudete la pentola e calcolate 1 ora e 30 minuti a partire dal sibilo. Fate sfiatare il vapore e scolate la lingua. A questo punto, potrete facilmente spellarla e affettarla per utilizzarla nelle ricette.

Una volta cotta nella pentola a pressione, potete gustare la lingua marinata dopo averla lasciata insaporire in un intingolo a base di olio extravergine d'oliva, aceto e uno spicchio d'aglio tritato, oppure servirla abbinata a gustose verdure, come le melanzane grigliate, la zucca gratinata o gli spinaci al burro. Potete anche decidere di tagliarla a striscioline e farla scottare in padella con le cipolle, per preparare una versione alternativa al fegato alla veneziana.

COME CUCINARE LA LINGUA DI VITELLO LESSA

Anche la preparazione della lingua lessa è facile e richiede l’utilizzo di ingredienti molto semplici, reperibili sempre in qualsiasi cucina.

Per preparare questo muscolo, da servire come secondo piatto con un buon contorno e una salsa d’accompagnamento

Ingredienti : 1 lingua di vitello; 1 costa di sedano; 2 carote; 2 scalogni; sale e pepe in grani.

Preparazione : Per prima cosa, in una casseruola preparate il brodo vegetale con le carote, gli scalogni tagliati a quarti e la costa di sedano; profumate con il pepe in grani, aggiungete una presa di sale grosso e immergete la lingua in acqua. Quando arriva a bollore, fate cuocere la lingua per circa 1 ora a coperchio chiuso.

Una volta che la lingua è pronta, potete procedere a pulirla: spellatela delicatamente, affettatela sottilmente, impiattatela su un piatto da portata e guarnitela con la salsa scelta per il condimento, come una maionese fatta in casa, o con un buon contorno. La lingua di vitello lessa è perfetta anche come farcitura di un gustoso panino croccante, arricchito da una gustosa maionese.

COME CUOCERE LA LINGUA AL FORNO

Una volta lessa, la lingua di vitello si può anche cuocere in forno per servire in tavola un arrosto decisamente diverso dal più conosciuto filetto di maiale, che potrete proporre anche per i pranzi delle feste di Natale o Capodanno.

Ingredienti : 1 lingua di vitello dal peso di circa 600 g; 200 g di pancetta affumicata a fette; 150 ml di brodo vegetale; 2 foglie di alloro; 1 bicchiere di vino rosso; sale.

Preparazione : Per prima cosa, lessate la lingua immergendola in una pentola con acqua fredda leggermente salata. Portate a ebollizione e cuocete a fiamma bassa per almeno 1 ora e 30 minuti, coprendo con il coperchio.

Nella casseruola dove avrete preparato il brodo vegetale con carote, sedano e cipolla, aggiungete anche il vino e scaldate.

Quando la lingua è pronta, scolatela, privatela della pelle aiutandovi con un coltellino e tamponatela delicatamente con la carta assorbente. Su un tagliere rivestito di carta forno, sistemate le fettine di pancetta, posizionate al centro la lingua e avvolgetela con la pancetta, aiutandovi con il foglio di carta. Con uno spago da cucina, sigillate la lingua, inserite le foglie di alloro e sistematela in una teglia precedentemente oleata con un po' di olio extravergine d’oliva; mettetela in forno a 250° e fate cuocere per 20 minuti, bagnando la carne con il brodo caldo mescolato con il vino in modo che la carne non si asciughi troppo in forno e resti morbida.
Quando la lingua è pronta, sfornatela, eliminate lo spago e tagliatela a fettine; sistematela su un piatto da portata e servitela, proprio come il pollo al forno, con un contorno di patate al burro, al forno o fritte, tanto amate dai bambini.

Non dimenticate che messa a cuocere nell'acqua con altri tagli di carne di bovino o di pollo e i giusti odori, la lingua lessa è uno degli ingredienti che vi permetteranno di ottenere un delizioso brodo di carne, perfetto da gustare con i tortellini o per preparare delicati risotti.

Come molti tagli del quinto quarto, Si consuma soprattutto d’inverno nei bolliti misti mentre d’estate è più comune quella salmistrata.

COME CUOCERE LA LINGUA DI VITELLO AL SUGO

La lingua di vitello è deliziosa anche immersa in un buon sugo di pomodoro, arricchito da un cucchiaio di concentrato di pomodoro ed erbe aromatiche.
Potete prepararla come secondo piatto del menu domenicale di un pranzo in famiglia.

Ingredienti : 1 lingua di vitello; 2 scalogni; 2 carote; 2 coste di sedano; 1 rametto di rosmarino; 2 foglie di salvia; 1 cucchiaio di origano; 2 spicchi d’aglio; 1 l di passata d pomodoro; 2 cucchiai di concentrato di pomodoro; 200 ml di brodo vegetale; olio extravergine d’oliva; sale e pepe.

Preparazione : Per cominciare, eliminate la parte bianca che ricopre la lingua; per agevolarvi in questa operazione, potete far bollire la lingua per circa 45 minuti; una volta estratta dall'acqua bollente con una pinza, mettetela su un tagliere, incidete con un coltello la parte bianca e spellatela.

Mettetela in una padella capiente antiaderente con i bordi alti e fatela rosolare con 5 cucchiai di olio e uno spicchio d’aglio schiacciato. Rigiratela su entrambi i lati e una volta che risulta ben rosolata, aggiungete le verdure che avrete precedentemente tritato su un tagliere. Insieme a carota, sedano e scalogni tritati, aggiungete anche gli aromi e proseguite la cottura fino a quando le verdure si saranno ammorbidite. Aggiungete quindi la passata di pomodoro e il concentrato diluito nel brodo caldo. Aggiustate di sale e pepe e continuate la cottura, aggiungendo, se necessario, altra acqua calda. Il sugo della lingua dovrà restringersi leggermente e assumere un colore rosso scuro. Trasferitela su un tagliere, affettatela e servitela su un piatto da portata ovale ricoperta dal sughetto delizioso, che potrete inserire tra i gustosi sughi con cui condire un buon primo piatto di pasta.

LA LINGUA DI VITELLO AL SUGO IN UMIDO

La lingua al sugo in umido si accompagna egregiamente anche con un contorno di polenta. È un piatto dal gusto avvolgente, molto adatto a diventare il protagonista di un pranzo domenicale.

Ingredienti : 1 lingua di vitello di 600 g circa; 500 g di cipolline; 60 g di burro; 120 ml di passata di pomodoro; sale.

Preparazione : Lavate sotto l’acqua corrente la lingua di vitello ed eliminate tutte le parti grasse tagliandola su un tagliere. Trasferitela in una ciotola e lasciatela a bagno per 1 ora circa. Scolatela e mettetela in una casseruola ricoprendola di acqua salata. Lessatela per 45 minuti, quindi scolatela e lasciatela intiepidire leggermente. Incidete con un coltello la superficie e spellatela.

In una padella capiente, fate sciogliere il burro e fate rosolare le cipolline; una volta che saranno diventate dorate aggiungete la lingua tagliata a fettine sottili e versate anche la passata di pomodoro. Lasciate la lingua al sugo sulla fiamma per circa 1 ora e mezza e dedicatevi alla polenta. Ci sono tante facili ricette per preparare una deliziosa polenta. Quando la lingua è pronta, disponetela in un piatto da portata, distribuite tutte le cipolline intorno e al centro e servite con un accompagnamento di polenta fumante.

COME CUCINARE LA LINGUA DI VITELLO SALMISTRATA

Mentre la lingua lessa si consuma soprattutto d’inverno nei bolliti misti, d’estate è più comune consumare la lingua asalmistrata.

Il salnitro è un additivo alimentare che viene aggiunto a insaccati, prosciutti o carni in scatola, e in cucina si utilizza anche per la preparazione della lingua salmistrata, una ricetta che come difficoltà presenta solo una lunga preparazione ma che in realtà è facile e, soprattutto, molto buona.

Immergete la lingua in una marinatura per 3 giorni; dopodiché rigiratela e lasciatela a marinare per altri 3 giorni.

Non è certo un piatto da preparare se avete fretta di portare in tavola una cena veloce e gustosa, ma il risultato non vi deluderà. Ecco come fare.

Ingredienti : 1 lingua di vitello; 10 g di salnitro; 1 cucchiaio di pepe nero in grani; 1 spicchio d’aglio; 1 cucchiaino di coriandolo; 4 bacche di ginepro; sale.

Preparazione : Per prima cosa lavate la lingua, tamponatela e strofinatela con l’aglio e il salnitro. Trasferitela in una ciotola capiente e massaggiatela con le spezie e il sale. Ricopritela d’acqua e lasciatela marinare, coperta con la pellicola, per 3 giorni.
Se l’acqua dovesse evaporare, potete aggiungerne un po’. Passati i 3 giorni, girate la lingua, rimettetela sotto la pellicola e lasciatela marinare ancora, per altri 3 giorni.
Questa operazione dovrà essere ripetuta per ben 4 volte.

Trascorso tutto il tempo necessario per la giusta marinatura della lingua salmistrata, mettetela in una casseruola, copritela con l’acqua fredda e cuocetela a fuoco lento per 1 ora. Scolatela, cambiate l’acqua e ripetete la cottura ancora per 1 ora e 30 minuti. Scolate la lingua, spellatela aiutandovi con un coltello e servitela con la salsa verde di cui trovate la ricetta più avanti.

COME CUCINARE LA LINGUA DI VITELLO ALLA GENOVESE

La lingua alla genovese è una ricetta degna di uno chef che appartiene alla cucina povera di una volta e che è tornata alla ribalta e diventa un piatto da servire in una fredda serata autunnale quando la famiglia è riunita intorno alla tavola.

Gli ingredienti, come già anticipato nel primo paragrafo, sono molto semplici: la lingua alla genovese, infatti è un secondo piatto a base di carne che, come molte preparazioni tipiche della cucina genovese, si accompagna con il profumo e la dolcezza delle cipolle.

Ingredienti : 1 lingua di vitello da 700 g circa; 5 cipolle bionde; 2 chiodi di garofano; 1 peperoncino piccante; olio extravergine d’oliva; sale.

Preparazione : Per prima cosa, come per tutte le sfiziose ricette che vedono come protagonista la lingua, lessatela in una pentola con abbondante acqua bollente. Lasciatela cuocere per circa 30 minuti e, una volta che l’avrete scolata, sarà facile spellarla. Praticate delle leggere incisioni con un coltellino e sollevate delicatamente la parte bianca che dovete eliminare.

Tenete la lingua pronta da parte e dedicatevi al condimento. Affettate sottilmente le cipolle su un tagliere; in una padella capiente dai bordi alti, fate scaldare 6-7 cucchiai di olio e aggiungete le cipolle e i chiodi di garofano; fatele stufare e una volta che si sono ammorbidite e il loro colore è diventato più scuro, aggiungete la lingua. Potete affettarla sottilmente oppure tagliarla a pezzi tutti uguali. Mescolate e lasciate cuocere fino a quando le cipolle si saranno caramellizzate. Durante la cottura, per evitare che le cipolle si attacchino al fondo della padella o che si brucino, aggiungete un po’ di acqua calda o del brodo vegetale. A fine cottura, sistemate la lingua a fettine sottili o a pezzi in un piatto da portata, distribuite tutto intorno alla crema di cipolla che si sarà formata e servite immediatamente insieme a gustosi e croccanti crostini di pane casereccio tostato e condito con olio extravergine d’oliva.

Potete accompagnare la lingua alla genovese con i contorni che più vi piacciono: verdure, ortaggi, legumi, funghi, insalata.



SALSE E CONTORNI PER ACCOMPAGNARE LA LINGUA DI VITELLO


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Alcune Salse e Contorni per accompagnare la lingua di vitello :

LA SALSA VERDE :

La salsa che meglio si accompagna alla lingua di vitello per gusto e usanza, soprattutto piemontese, è la salsa verde. Facile e veloce da preparare a casa, è davvero deliziosa.

Ingredienti : 300 g di prezzemolo; 2 spicchi d’aglio; 4 filetti di acciuga; ½ limone; olio extravergine d’oliva; sale.

Preparazione: Mettete il prezzemolo privato dei gambi in un bicchiere alto; aggiungete l’aglio; i filetti d’acciuga e circa 120 ml di olio.
Con un frullatore a immersione, frullate gli ingredienti e aggiungete altro olio, se necessario. In cucina, si sa, anche l’occhio vuole la sua parte. Per questo vi sveliamo qui uno dei trucchi più semplici e veloci per portare in tavola una salsa dal colore verde brillante: mentre frullate gli ingredienti della salsa verde, aggiungete 2 cubetti di ghiaccio. In questo modo il freddo impedirà al prezzemolo di perdere la lucentezza del suo colore naturale.

LA SALSA A BASE DI PREZZEMOLO E ACETO :

Un altro condimento a base di prezzemolo, molto indovinato per accompagnare ed esaltare il sapore della lingua, è una delicata salsa a base di aceto, perfetta anche per quando si cucina la coda del vitello.
Davvero molto facile da preparare, consigliamo di utilizzarla per condire una lingua precedentemente lessata.

Ingredienti : 1 ciuffo di prezzemolo privato dei gambi; 1 spicchio d’aglio; 120 ml di olio extravergine d’oliva; 100 ml di aceto di vino bianco; sale.

Preparazione : Su un tagliere tritate con una mezzaluna il prezzemolo e l’aglio; trasferite il battuto in una terrina e versate l’olio e l’aceto di vino; aggiustate di sale, coprite con la pellicola e lasciate riposare in frigorifero per 30 minuti circa. Una volta che la lingua lessa è pronta, dopo averla spellata e affettata, sistematela in un piatto da portata e conditela con la semplice salsa al prezzemolo.

SALSA A BASE DI OLIVE :

Molto buona è anche una salsa a base di olive, che accompagna egregiamente la lingua fritta.

Ingredienti : 2 filetti di acciuga sott'olio; 60 g di olive nere denocciolate; 60 ml di olio extravergine d'oliva.

Preparazione : Mettete le olive in un mixer e frullatele con i filetti di acciuga e l’olio a filo; aggiungetene ancora fino a quando non otterrete una crema dalla giusta consistenza. Servite la lingua fritta con questa deliziosa salsa.

SALSA A BASE DI CIPOLLINE :

Perfette e in armonico equilibrio con il sapore della lingua, le cipolle si possono preparare in molti modi.

Ingredienti : 30 cipolline, olio extravergine d'oliva q.b. - 1 bicchiere di aceto di vino bianco - 2 cucchiai di acqua.

Preparazione : Cuocete le cipolline sulla griglia per 3-4 minuti per lato; una volta che sono ben dorate, toglietele dalla griglia e passatele in una padella capiente con abbondante olio extravergine d’oliva;
Sfumate con 1 bicchiere d’aceto di vino bianco e aggiungete 2 cucchiai di acqua. Fatele cuocere fino a quando saranno ben cotte e molto morbide e servitele insieme alla lingua.

LE POLPETTINE CON LA LINGUA FRITTA CON LA SALSA ROSA

Per rendere la lingua più appetibile anche per i bambini, il nostro consiglio è di inserirla nel ripieno di deliziose polpette.

Una volta lessata e sminuzzata, la potete abbinare all'uovo e alla mollica di pane, creare tante polpette, passarle nel pangrattato e friggerle nell'olio di semi caldo.
Per accompagnare le vostre polpette di lingua provate la salsa rosa semplice, fatta mescolando ketchup e maionese.


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Edited by MaryRosa - 9/3/2020, 16:01
view post Posted: 27/2/2020, 23:27 LE FRATTAGLIE DI BOVINO, E DI ALTRI ANIMALI: FEGATO - CERVELLO - TRIPPA - LINGUA - ROGNONE - ANIMELLE - MILZA - - > LA MIA CUCINA CASALINGA

LA TRIPPA E' UNA FRATTAGLIA -


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La trippa fa parte del cosiddetto quinto quarto, è una frattaglia molto economica, usata in gastronomia e ricavata dalle diverse parti dello stomaco del bovino.

Diversamente da quanti pensano non è ricavata dall'intestino.

LA TRIPPA E' LO STOMACO DEL BOVINO O DI ALTRI ANIMALI del MAIALE e dell'AGNELLO

La trippa costituisce un alimento tradizionale di molte regioni d'Italia, in particolare della cucina romana, toscana e milanese, viene tagliata a strisce e quindi cotta in modi diversi.

È consumata fin dall'antichità, i greci la cucinavano sulla brace, mentre i romani la usavano per preparare salsicce.

Soprattutto il foiolo è una carne magra.

Oltre allo stomaco dei ruminanti, viene usato anche quello del maiale, il cosiddetto trippino e, più raramente, come in Abruzzo, la trippa dell'agnello.

L'apparato digerente del bovino è costituito da quattro cavità distinte,

- tre prestomaci, rumine, omaso, reticolo

- uno stomaco vero e proprio, l'abomaso.

Hanno grassezza, consistenza ed aspetto diverso.

Solitamente in macelleria si trova la trippa già pulita, sbianchita, cioè parzialmente lessata.

Anche se ha un aspetto più invitante il tipo bianco, è bene preferire la trippa detta grigia o scura, che ha subito un giusto lavaggio ed una leggera scottatura; infatti per farla diventare così bianca viene lavata con detergenti chimici e sottoposta ad una prelessatura eccessivamente lunga, che ne alterano le qualità organolettiche e meno saporita.

RICETTE FAMOSE CON LA TRIPPA REGIONE PER REGIONE

L’uso della trippa in cucina è molto diffuso in Italia tanto che ogni regione ha una propria ricetta tradizionale, tra le più famose:

- la trippa di Moncalieri, salume della gastronomia piemontese trippa alla fiorentina, al tegame, accompagnata da salsa di pomodori e altre verdure

- la trippa alla Romana, con salsa di pomodori

- il lampredotto, usato dai trippai fiorentini per preparare il tradizionale panino con salsa verde busecca,

- la trippa alla milanese

QUANTITA' PER PERSONA

La trippa non ha scarto ma in cottura tende a ridursi, quindi quando la si acquista si può considerarne circa 250 gr a persona.

TIPI DI TRIPPA E USI IN CUCINA

- Il Rumine o Croce Detto anche Ciapa, Croce, Larga, Panzone, è la parte più spessa e più grassa della trippa, rappresenta circa l'ottanta per cento di tutto lo stomaco bovino ed è preposto a contenere tutto il cibo ingerito.

- Il Reticolo o Cuffia Detto anche Beretta, Cuffia, Nido d'ape, ha un aspetto spugnoso e la sua forma ricorda una cuffia.

- L'Omaso o Foiolo Detto anche Centupezzi, Foiolo, Libretto, Millefogli, Centopelli è la parte più magra della trippa e si presenta con una caratteristica struttura lamellare ovvero con innumerevoli pieghe di colore bianco che ricordano le pagine di un libro aperto.

- L'Abomaso o Lampredotto Detto anche Caglio, Francese, Frezza, Quaglietto, Ricciolotta, che è l'unica cavità equivalente allo stomaco vero e proprio, quello più vicino all'intestino, ovvero la parte più scura della trippa di colore marrone e piuttosto grassa che richiama alla mente dei nastri arricciati insieme.

La trippa è molto nutriente, ma non è un alimento grasso, infatti, dal punto di vista nutrizionale, con 100 gr di trippa bovina si assumono 98 kcal, con il 15% di proteine e soltanto il 4% di grassi.


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LA TRIPPA DI BOVINO IN PADELLA

CON LE CIPOLLE


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La trippa di Bovino cotta in padella con le cipolle è un delizioso piatto di secondo.
E' una ricetta di famiglia per un piatto della tradizione davvero gustosissimo.
La trippa con le cipolle in padella è un secondo piatto economico, sfizioso e tanto saporito. Bastano pochi ingredienti, tutti facilmente reperibili e circa dieci minuti di cottura. Accompagno la trippa con cipolla con crostini di pane casereccio ben calde.

INGREDIENTI X 4 PERSONE

Trippa di bovino precotta kg 1 - 4 Cipolle grandi
4 cucchiai di Olio extravergine d’oliva - Sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE

Ho utilizzato la trippa di bovino precotta che si puà trovare facilmente in qualsiasi macelleria o supermercati, tagliata in strisce non troppo grandi.

Per prima cosa : scaldare in una padella un generoso filo d’olio evo, unite le cipolle tagliate in fette e lasciatele insaporire per un paio di minuti, senza salare. Unite la trippa alle cipolle.
Salate il tutto, coprite il tegame con un coperchio e lasciate andare a fiamma vivace.

Ogni tanto date una mescolata in modo che la trippa non attacchi, lasciate asciugare il fondo di cottura.

Servite la trippa con le cipolle ben calda, così da poterla gustare al meglio insieme a crostina di pane tostato.


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LA TRIPPA DI BOVINO

ALLA PENNESE o ALL'ABRUZZESE



La Trippa di manzo alla pennese (Penne è una città dell'Abruzzo in provincia di Pescara) perciò possiamo dire all'abruzzese.
Questa ricetta l’ho trovata su un libro di cucina abruzzese ed è molto simile a come la faceva mio nonno, nativo di Teramo. E' una ricetta di famiglia.
Il peperoncino viene servito da parte e lo aggiunge nel suo piatto chi lo vuole,

INGREDIENTI X 4 PERSONE

Trippa mista di manzo kg 1,5
salsa di pomodoro circa litri 1
per le verdure : 1 cipolla, 2 gambi di sedano, 1 carota, 1 mazzetto di prezzemolo, 1 mazzetto di erbe aromatiche (alloro, mentuccia, maggiorana, rosmarino, salvia) lt 1 di acqua, 1 dado vegetale.
sale e peperoncino solo alla fine q.b.
parmigiano o pecorino grattugiato 80 gr (in tavola in una formaggera)

PREPARAZIONE

Per preparare la Trippa alla pennese, o meglio all'abruzzese :

Lavare accuratamente la trippa, tre volte in acqua calda e due in acqua fredda.
Tagliarla a strisce piccole e farla soffriggere con l’olio, il sedano e la cipolla sminuzzati finemente.
Far rosolare.
Aggiungere la passata di pomodoro circa 1 litro diluendola con dell’acqua ma non troppa, con il dado vegetale, aggiungere l’alloro, la menta, la maggiorana.

Far cuocere a fuoco molto lento per almeno due ore, sale e peperoncino, solo verso la fine.
Servire con abbondante parmigiano o pecorino grattugiato, a parte in tavola, in una formaggera, e lo aggiunge nel suo piatto chi lo desidera.


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LA TRIPPA DI VITELLO ALLA VENETA

IN UMIDO COL POMODORO


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La Trippa di vitello alla veneta in umido, è un piatto della cucina povera e contadina.
Non a tutti piacciono le frattaglie, ma vi assicuro che questo piatto è delizioso e saporito, vi consiglio di servirla con delle fette di pane che serviranno per fare la scarpetta al gustoso sugo, a fine cottura aggiungere una bella spolverata di grana padano grattugiato.

INGREDIENTI X 4 PERSONE

1 kg di Trippa di vitello già lessata -
per le verdure : 1 Cipolle -1 carota - 1 costa di sedano - 2 rametti di Rosmarino - 4 foglie di Salvia - 2 foglie di Alloro - 250 ml di Passata di pomodoro - 2 cucchia di Triplo concentrato di pomodoro - Sale e Pepe q.b.
per cuocere : 4 cucchiai di Olio extravergine d’oliva500 ml Acqua - 1 dado vegetale in polvere -
per finire : 1 spolverata di Grana padano grattugiato 80 gr - alcune fette di pane per la scarpetta -

PREPARAZIONE

Iniziamo a preparare la trippa alla veneta : lavate la trippa e mettetela a scolare in uno scolapasta.
Pulite la cipolla e la carota e tritate le verdure finemente.

In una pentola capiente versate l’olio extravergine d’oliva, unite le verdure e fatele appassire leggermente, aggiungete il rosmarino, la salvia, l’alloro, il triplo concentrato e la passata e lasciate insaporire per 5 minuti.

Aggiungete la trippa e l’acqua, aggiungete 2 prese di sale e una spolverata di pepe e lasciate cuocere per 1 ora circa.

Dopo la cottura della trippa alla veneta regolate di sale se necessario.
Disponete nel piatto la trippa e cospargete con del grana padano.
Servite con delle fette di pane per la scarpetta.


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Edited by MaryRosa - 28/2/2020, 16:44
view post Posted: 6/2/2020, 17:59 LE FRATTAGLIE DI BOVINO, E DI ALTRI ANIMALI: FEGATO - CERVELLO - TRIPPA - LINGUA - ROGNONE - ANIMELLE - MILZA - - > LA MIA CUCINA CASALINGA

LA CERVELLA E' UNA FRATTAGLIA

LA CERVELLA DI VITELLO


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Reimpariamo a cucinare le frattaglie: Le Cervella di vitello - come si cucinano, proprietà, curiosità.

Nell’universo del famoso “quinto quarto” infatti ci sono mondi da esplorare in cucina.

Si tratta dei cosiddetti scarti della macellazione da cui, fin dal passato, si ricavano attraverso ricette e preparazioni, piatti poveri ma ottimi.

Ad esempio il cervello: detto così potrebbe far storcere il naso a molti ma chi l’ha assaggiato questo piatto vi garantirà che è una delizia. Oggi ci ricordiamo di questo componente del quinto quarto soprattutto per preparazioni semplici e casalinghe, come passate al burro o impanate e fritte, oppure per completare un piatto di fritto misto, come il fritto misto piemontese o le cervella alla milanese.

Le cervella di vitello sono ottime e ricche di fosforo e potassio ma attenzione a non abusarne visto che sono ricche anche di fosfolipidi e colesterolo.

IN OGNI REGIONE ITALIANA SI CUCINA IL CERVELLO : Arrostito o passato in padella col burro.

D’altronde le cervella (ma si dice anche il cervello) sono presenti nella tradizione gastronomica di moltissime regioni italiane.
In passato questo pezzo veniva apprezzato anche per la capacità di legare gli altri ingredienti.
Le antiche versioni di alcune ricette, come quella originale della cima alla genovese, volevano infatti il ricorso alla cervella per rendere più leggero e morbido un impasto.

Le cervella le troviamo nella cucina tradizionale di Liguria, ma anche di Emilia Romagna, Lombardia con le cervella alla milanese, passando dalla Toscana e dal suo cervello alla fiorentina fino al il Piemonte, nel fritto misto alla piemontese.

Ma non solo in Italia, in Francia troviamo la cervelle de veau (cervella di vitello),
In Messico i tacos de sesos
Una delle specialità della cucina Indonesiana sono il gulai otak, ovvero cervella servite in una salsa a base di latte di cocco.
In Turchia troviamo la Beyin salata, un antipasto a base di cervello che si utilizza a Istanbul e dintorni.

Di solito il cervello viene prima sbollentato, pulito liberandolo dalla membrana esterna e poi cucinato.

SI DICE CERVELLO O CERVELLA??

Qui la cucina si mescola a curiosità della lingua italiana. Il sostantivo cervello infatti ha due plurali. Uno regolare maschile, i cervelli, e uno irregolare femminile, le cervella.
Il secondo plurale viene utilizzato però solo in particolari condizioni. Di solito ha un senso negativo nei modi di dire (ad esempio “Bruciarsi le cervella”) e molto positivo quando si tratta di enogastronomia (Cervella fritte, ecc).

Il plurale femminile di cervello in cucina è diventato così di dominio comune che a volte alcuni pensano che sia un singolare e dicono al macellaio “Mi dia una cervella” ma il modo di dire corretto è “cervella” o il suo singolare, “cervello”.

COME SI CUCINA IL CERVELLO

Ricordarsi sempre prima di cucinare questo taglio, di lavarlo bene sotto acqua corrente, e poi di sbollentarlo qualche minuto mettendolo in una pentola di acqua bollente, non salata, magari con un cucchiaio di aceto o il succo di mezzo limone per circa 5-8 minuti. Una volta scolato, fate raffreddare e con un coltello appuntito liberatelo dalla sottile membrana che lo avvolge e procedete con la preparazione.

Uno dei modi più semplici è il cervello bollito: basta mettere delicatamente le cervella in del brodo vegetale caldo e far bollire una ventina di minuti. Nel frattempo, in una terrina, preparate la salsa per il condimento versando del succo di limone con un filo di olio extravergine d’oliva e un po’ di pepe bianco e mescolare il tutto. Condire con questa salsina il cervello dopo averlo scolato.

LE CERVELLA DI VITELLO SI POSSONO CUCINARE IN TANTI MODI :

Molti Chef e creativi Cuochi negli ultimi anni hanno fatto riscoprire il gusto delle frattaglie.

- Massimo Bottura, Chef Deg, ha preparato uno squisito croccantino con cervella.
- Lo chef torinese Nicola Batavia lo cucina invece con peperone crusco e piselli,
- Valentino Cassanelli usa questo taglio di quinto quarto in un piatto con linguine con barbabietole e pomodori confit.
- Davide Caranchini prepara una ricetta Cervello di vitello, ribes, finferli e camomilla,
- Marco Sacco realizza un piatto speciale dal titolo Cuore e Cervello.


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LA CERVELLA DI VITELLO

ALL'OLIO E LIMONE


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La Cervella di Vitello all'olio e limone è un modo delicato di gustare questa gustosa pietanza.

INGREDIENTI X 4 PERSONE

2 cervelli di vitello
per sbollentare : 1 foglia di alloro - sale q.b.
per cindre : 1 filo d'olio extravergine doliva - il succo di 2 limoni - sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE

Lasciare il cervello a mollo in una bacinella di acqua fredda per una mezz'ora, poi togliere i residui di sangue coagulato e, piano piano, la pellicina che lo riveste.
A questo punto tuffare in acqua bollente con la foglia di alloro e sale.
Lasciare cuocere per 20 minuti circa, poi togliere dall'acqua con la paletta forata e mettere in un piatto.
Lasciar raffreddare, poi Tagliare a fettine e condire con un'emulsione di olio e limone.
Poi servire suddividendo le fettine di cervello in 4 piatti singoli con una insalatina fresca.



LA CERVELLA DI VITELLO

IMPANATA FRITTA DORATA ALLA MILANESE


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Una delle ricette più classiche per preparare le cervella di vitello è fritte alla milanese. Un finger food davvero inedito per i più giovani, che saranno conquistati dal sapore. Si può servire poi con verdure fritte in pastella oppure messa in un panino, tipo cotoletta alla milanese.
E' facile : Unica raccomandazione: toccare e maneggiare le cervella il più delicatamente possibile e solo il necessario per non rovinarle.

INGREDIENTI X 4 PERSONE

500 gr cervella di vitello già pulita
per la panatura : 1 uovo sbattuto - sale 1 pizzico - farina 00 oppure di mais, se siete intolleranti q.b. - pangrattato q.b.
per cuocere : 100 gr burro chiarificato - 2 foglie salvia

PREPARAZIONE

Assicuratevi di aver pulito bene la cervella passandola sotto acqua corrente fresca (il getto non forte, altrimenti si rovina) e togliendo via la membrana sottile
Tagliare a pezzetti non troppo grandi le cervella. E' morbida, potete farlo con le mani.
Passare i pezzi nella farina fino a impregnarli bene
Passarli a questo punto nell'uovo sbattuto. Mettete i pezzi di cervella nella ciotola con l'uovo e farla roteare un po di volte per impregnare bene la carne senza maneggiarla troppo
Impanare nel pangrattato i pezzi di cervella, pressando un pochino con le mani, in modo che si impregni bene e diventi come delle palline sode
Friggere nel burro chiarificato caldo finché i pezzetti non prendono un bel colore dorato
Mettere su un piatto ricoperto di carta oleata e salare. Guarnire con qualche foglia di salvia tritata.


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Edited by MaryRosa - 28/2/2020, 00:35
view post Posted: 13/1/2020, 21:55 LE FRATTAGLIE DI BOVINO, E DI ALTRI ANIMALI: FEGATO - CERVELLO - TRIPPA - LINGUA - ROGNONE - ANIMELLE - MILZA - - > LA MIA CUCINA CASALINGA

IL FEGATO E' UNA FRATTAGLIA

PUO' ESSERE DI VITELLO, O DI ALTRI ANIMALI

I DELICATISSIMI I FEGATINI DI POLLO - IL PATE' DI FOI GRAS -


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IL FEGATO E' PREGIATO E GUSTOSO COME IL POLLO ARROSTO E TENERO COME IL FILETTO.

Se pensate che per preparare un ottimo secondo piatto si possa puntare solo sulla bistecca di maiale o sul filetto di manzo, preparatevi a ricredervi.

Il fegato è infatti un ingrediente che offre grandi idee per realizzare molte ricette gustose, ispirandosi ai migliori piatti della cucina regionale.

Di solito, viene consumato più frequentemente quello di bovino o di manzo, ma sono apprezzati anche il fegato di maiale, di cavallo, di anatra o di coniglio e agnello. E come non dimenticare il rinomato «foie gras» che non è altro che il fegato d’oca.

Assieme alle animelle e alla trippa fa parte del gruppo delle frattaglie animali e ha un sapore forte, spesso da smorzare con aromi e spezie.

Nelle macellerie è possibile trovare il fegato o
Il fegato può riservare grandi sorprese a tavola. anche altre preparazioni a base di questo ingrediente, come le salsicce o la mortadella di fegato (cruda o cotta).

Esistono diversi modi di cucinarlo e soprattutto tante ricette a seconda del tipo di fegato :

- DI VITELLO
- DI MAIALE
- D'OCA (le foi gras)
- I FEGATINI DI POLLO

- ALLA VENEZIANA
- ALLA PIASTRA
- IN PADELLA

COME CUCINARE IL FEGATO DI VITELLO

Il fegato di vitello è un ingrediente economico e che si presta a molte ricette da preparare facilmente tra i fornelli della vostra cucina.

Tra le molte ricette per il fegato di bovino, famose nella cucina del centro Italia, potete cominciare con la ricetta del fegato di vitello alla romana: fate scaldare un filo d'olio extravergine in una padella capiente e rosolate al suo interno una cipolla tagliata a fette sottili. Una volta che la cipolla sarà imbiondita, aggiungete le fettine di fegato in padella e fatele cuocere da entrambi i lati a fuoco basso.

Regolate di sale e pepe nero e servite quando il fegato avrà perso il suo colore rosato; fate attenzione però a non cuocerlo troppo, in modo da gustarlo morbido e saporito. Potete accompagnarlo seguendo i vostri gusti, magari con un bel contorno di legumi, come fagioli o ceci.

Se poi volete restare nell'ambito della cucina romana, potete utilizzare delle fettine sottili di fegato di vitello, abbinarle al prosciutto e alla salvia e preparare una versione sfiziosa e alternativa dei saltimbocca alla romana.

Una ricetta che vogliamo consigliarvi è il fegato impanato, cucinato come una cotoletta. Avrete bisogno, per la preparazione, di 4 fettine di fegato fresche.

In un vassoio preparate una base di pangrattato, sale e pepe nero dove adagerete le fette di fegato di vitello da entrambi i lati, pressandole in modo da far aderire il pane grattugiato. Una raccomandazione: per ottenere una cottura omogenea tagliate il fegato a fettine sottili.

In una padella fate scaldare per due minuti dell’olio extravergine d’oliva e cuocete il fegato rigirandolo più volte da entrambi i lati.

La cottura sarà ultimata quando l’impanatura acquisterà un colore dorato; tamponate l’olio in eccesso con della carta assorbente e servite le fettine calde accompagnandole con un contorno di insalata o di purè di patate. Se volete, potete spruzzare un po’ di succo di limone sulle fette impanate.

Potete realizzare, sempre parlando di fegato impanato, anche delle scaloppine di fegato infarinato. Sostituite il pangrattato con la farina e friggete in una padella con dell’olio. Per accompagnare questo piatto, vi consigliamo delle patatine fritte o delle patate arrosto, che potete rendere ancora più gustose aggiungendo rosmarino, salvia, sale e olio extravergine d’oliva. Per dare un tocco di sapore in più potete servire il piatto macinando un po’ di pepe nero.

Per una ricetta dal gusto più saporito, potete provare il fegato di vitello brasato o affumicato, accompagnato da una salsa di aceto e cipolla; questi due ingredienti daranno al piatto un tocco di grinta in più.

Ecco come realizzarla: tritate due cipolle e uno spicchio d’aglio per fare un soffritto in padella con dell’olio extravergine d’oliva; quando cipolla e aglio si saranno appassiti aggiungete 200 g di fegato tagliato, precedentemente, a tocchetti, poi, salate, pepate e fatelo rosolare. Quando il fegato si sarà rosolato sfumate con due cucchiai di aceto e, infine, quando l’aceto sarà evaporato, aggiungete un cucchiaio di concentrato di pomodoro che avrete sciolto in un bicchiere di acqua. Questo permetterà di creare una salsa d’accompagnamento. Lasciate cuocere i pezzetti di fegato finché non diventeranno morbidi.

Sempre a base di aceto, potete realizzare questa veloce ricetta sostituendo l’aceto di vino bianco con l’aceto balsamico e del brodo. Servite con una spolverizzata di prezzemolo tritato.

Per gli amanti dei primi piatti caldi, con il fegato di vitello si può realizzare un'ottima zuppa, perfetta per essere gustata in inverno insieme a delle fette di pane tostato.

Prestate attenzione a non prolungare troppo i tempi di cottura altrimenti il fegato rischia di diventare troppo duro.

IL FEGATO DI VITELLO IN AGRODOLCE CON LE MELE

Il Fegato con le mele è un piatto agrodolce sorprendente.
Il fegato con le mele stupisce perché è appetitoso e saporito grazie alla frutta che rilascia il suo succo creano una deliziosa cremina. Se l’idea di abbinare frutta a carne vi lascia perplessi, provate questa ricetta e vi ricrederete: il fegato con le mele è un delizioso piatto dal gusto agrodolce, che apprezzerete per la sua bontà.
È importante che il fegato non cuocia troppo, altrimenti diventa duro e acquisisce un retrogusto amarognolo che lo rende poco piacevole al palato. Se lo cuocete poco, invece, resta tenero e dolce, e l’abbinamento con il gusto aspro delle mele è perfetto. Per un piatto più gustoso dovrebbe essere usato il burro.
Per favorirne la leggerezza, ho scelto l’olio d'olio.

Ingredienti: 500 g di fegato di vitello yagliato a fettine sottili • 1 mela • 100 ml di vino bianco • 80 g di cipolla bianca • 50 g di farina • 5 cucchiai d’olio extravergine d'oliva • 1 ciuffo di prezzemolo • sale e pepe q.b.

Preparazione : Sbucciate la cipolla bianca e tagliatela a fettine molto sottili. Sbucciate anche le mele, e tagliate anche queste a fettine sottili.
Versate mele e cipolle in una padella antiaderente insieme a due cucchiai di olio e a un pizzico di sale e di pepe, e ponetela su un fuoco medio-basso.
Far soffriggere per 5-6 minuti, sino ad avere la cipolla traslucida. Fare attenzione a non farla bruciare, giratela spesso e, se lo ritenete necessario, aggiungete uno o due cucchiai d’acqua.
Mettere cipolle e mele in una ciotola, e nella stessa padella, senza pulirla, versare il restante olio.
Infarinare il fegato di vitella da ogni lato, fate riscaldare l’olio su un fuoco medio, quindi adagiate le fette di carne nella padella.
Far cuocere per 2-3 minuti per lato secondo lo spessore. Salate e pepate. Rimettere nella padella anche le mele e le cipolle, e riportarle a temperatura per un minuto. Suddividete in 4 piatti singoli e servite subito in tavola.

COME CUCINARE IL FEGATO DI MAIALE

Le ricette a base di fegato di maiale fanno parte della cucina tipica contadina. In particolare, in tempi non recenti, il fegato di questo animale veniva cucinato in occasione della sua macellazione. Per consistenza e caratteristiche organolettiche questa tipologia di fegato può essere cucinato come tutte le altre varietà, tra le ricette più famose ci sono il fegato all'aceto e il fegato alla veneta. Anche se come vedremo tra poco questo ingrediente viene utilizzato per una ricetta in particolare: il fegato di maiale nella rete, una ricetta di origine povera nata nelle campagne toscane e campane. Vediamo ora come si prepara!

Una ricetta antica, realizzata con questo ingrediente principale come appena preannunciato, è il fegato di maiale nella rete che non è altro che il peritoneo del maiale. Prima di tutto, una volta procurati questi elementi per la ricetta, dovete immergere la rete per 15 minuti in acqua tiepida; in questo modo diventerà morbida ed elastica. A questo punto potete tagliarla e avvolgere con questa 4 fette di fegato, inserendo all’interno una foglia di alloro. Cucinate i fegati nella rete in una padella o casseruola in cui avete fatto sciogliere 40 g di strutto o, se preferite, dell’olio. Usate una cottura a fuoco dolce per rosolare la carne. Servite il fegato con un contorno di funghi.

Il fegato è ottimo mangiato da solo come secondo piatto semplice, ma è perfetto anche per altre preparazioni, per esempio le polpette che sono una golosità intramontabile. Per realizzarle dovete procurarvi 200 g di fegato di maiale, 200 g di carne di maiale e la rete. Poi, vi servono 80 g di formaggio pecorino grattugiato, 150 g di mollica di pane, il prezzemolo, il sale e il pepe.

Macinate insieme la carne di maiale e il fegato in un tritacarne; effettuate questo passaggio due volte così la macinatura sarà più fine. Mescolate insieme tutti gli ingredienti e formate la classica forma a pallina. Avvolgete, a questo punto, le polpette nella rete di maiale e fatele friggere in una padella con dell’olio messo precedentemente a scaldare. Cuocetele finché non diventeranno croccanti e tamponate con della carta assorbente l’olio in eccesso. Servitele ancora calde accompagnandole con delle verdure a piacere.

Come sfiziosa alternativa, una volta macinata la carne e miscelata con spezie e aromi, potete modellarla per formare dei piccoli cilindri, passarli nell'uovo e poi nel pangrattato e realizzare delle squisite crocchette: il fegato di maiale impanato e fritto, cucinato in questo modo sfizioso piacerà moltissimo anche ai vostri bambini*, soprattutto se lo servirete assieme alle patate fritte.

COME CUCINARE IL FEGATO ALLA VENEZIANA

Il fegato alla veneziana è un piatto tipico della cucina italiana preparato, naturalmente, soprattutto in Veneto. La ricetta originale di questo secondo piatto di carne prevede l’uso del fegato di maiale ma può essere sostituito anche da quello di vitello. Si tratta di una ricetta molto antica che pare risalga già ai tempi dei romani che tradizionalmente cucinavano questo piatto con i fichi per ammorbidire il sapore forte del fegato. I veneziani, successivamente, sostituirono i fichi con le cipolle. Il fegato con i fichi, rimane comunque un piatto davvero gustoso che sebbene sia stato messo in ombra dalla versione più famosa con le cipolle rimane un piatto buonissimo da provare. Il fattore che accomuna queste due ricette è la presenza di un ingrediente dolce (da una parte quindi la cipolla e dall’altra i fichi) capaci di mitigare e di rendere più dolce il sapore così deciso del fegato.

Vediamo ora in dettaglio la ricetta per preparare il fegato con le cipolle.

Per la preparazione è necessario mezzo kg di fegato, due cipolle bianche di Chioggia, un paese veneziano, 50 g di burro, olio extravergine d’oliva, salvia.

Cominciate in questo modo: dovete prima lavare e affettare le cipolle e la salvia; in una padella capiente, poi, fate sciogliere il burro e l’olio e fate cuocere a fiamma bassa le cipolle, aggiungendo acqua, per 5 minuti.

Poi, unite la salvia tritata e un po’ di aceto di vino bianco e lasciate andare per altri 5 minuti. Sciacquate, a questo punto, le fette sottili di fegato sotto l’acqua corrente, operazione necessaria per eliminare qualsiasi residuo di sangue, asciugatele con della carta assorbente e posizionatele sulle cipolle in padella. Cucinate il fegato per cinque minuti a fuoco alto, girando le fette a metà cottura. Servite il fegato con sopra le cipolle tagliate e un cucchiaio d’olio a crudo.

Una variante di questa ricetta è insieme ai fichi secchi. Per prepararla, ponete 150 g di fichi secchi in ammollo in una ciotola con acqua per circa un’ora. Trascorso questo tempo, scolate i fichi, asciugateli con della carta assorbente e tagliateli a metà o a pezzetti.

Seguendo la ricetta tipica del fegato alla veneziana, i fichi vanno aggiunti dopo che le cipolle hanno cotto per 10 minuti; poi, proseguite aggiungendo il fegato e portando a cottura il tutto.

Servite su un piatto da portata insieme a un contorno di polenta. Siate generosi con le quantità servite!

COME CUCINARE IL FEGATO ALLA PIASTRA

Il fegato cucinato alla piastra è una tra le ricette più veloci e semplici da preparare. Si può optare per diverse preparazioni, ma vogliamo mostrarvi quella del fegato nel cartoccio, cucinato così: preparate dei fogli di carta alluminio e adagiate su di essi le fette di fegato, salate e pepate e condite con un filo di olio.

Chiudete, dunque, il cartoccio e posizionate il tutto su una piastra molto calda. Cuocete per 3-4 minuti per ogni lato; poi, appena pronto, aprite delicatamente l’involucro di carta stagnola e servite i fegati caldi. Potete aggiungere un contorno a piacere di verdura.

Provate a servirli con gli spinaci con mozzarella per realizzare un secondo piatto con contorno dal gusto leggero per una cena in famiglia.

Senza cartoccio, potete optare per cucinare, sempre alla piastra, il fegato marinandolo prima nel latte per circa due ore. Dopo questo tempo, scolate le fette di fegato e fatele scottare pochi minuti su una piastra rovente; come vedete, la preparazione è velocissima e, una volta pronti, potrete servirli con sale, pepe, olio e aceto balsamico.

Chi ha poco tempo e ama le cose semplici, al posto della piastra può optare per una cottura alla griglia o alla brace: in questo caso è meglio scegliere un pezzo di fegato non troppo grasso o magari una golosa salsiccia di fegato di maiale, realizzata secondo le regole della cucina abruzzese.

COME CUCINARE I FEGATINI di POLLO

Se pensate che del pollo si possano mangiare solo le cosce, le ali e il petto, forse non avete ancora assaggiato i fegatini di pollo. Il fegato infatti è una base di carne che può essere utilizzata per realizzare non solo secondi piatti, ma anche antipasti e contorni.

Uno degli antipasti più tipici e gustosi della cucina nostrana sono i crostini con i fegatini di pollo, una ricetta tipica della cucina toscana. Si tratta di una preparazione facile e veloce che richiede l’impiego di diversi ingredienti; rappresentano una portata classica nei menu toscani che renderà gli aperitivi o i pre-cena davvero deliziosi. Vediamo insieme come prepararla.

Procuratevi dei fegatini di pollo, circa 500 g, 2 carote, una costa di sedano, una cipolla, delle foglie di alloro, un bicchiere di vino rosso, olio d’oliva q.b., 2 acciughe sottolio, sale, pepe e del pane toscano senza sale per la preparazione dei crostini su cui adagiare la crema di fegatini.

Per prima cosa, lavate e tritate cipolle, sedano e carote e fate un soffritto con dell’olio di oliva in una padella ampia o in un tegame, meglio se di terracotta per esaltare il sapore. Quando il soffritto sarà pronto, aggiungete i fegatini e fateli dorare per 5 minuti; sfumate, a questo punto, con il vino rosso e proseguite la cottura a fiamma dolce con il coperchio sulla padella.

Lasciate ammorbidire l’ingrediente principale e, per dare più sapore, unite le foglie di alloro e le due acciughe. Quando la cottura sarà terminata, tritate i fegatini nel mixer fino a ottenere una crema morbida facilmente spalmabile. Ora è il momento di preparare i crostini: ricavate delle fettine tonde dal pane sciapo toscano e tostatele in forno per qualche minuto. Infine spalmate il paté sul pane e servite il piatto caldo.

Con i fegatini di pollo, o di tacchino o anche di abbacchio, potete preparare diverse ricette e gustare anche dei primi piatti di tradizione contadina, per esempio un ottimo risotto.

La preparazione dei fegatini la conoscete già ormai, non vi resta che dedicarvi al riso. Preparate una base di burro, olio e cipolla tritata, in padella e lasciate rosolare. Quando il soffritto è pronto, unite 250 g di riso, fatelo tostare e poi irroratelo con del brodo vegetale preparato precedentemente. A metà cottura del riso, aggiungete 300 g di fegatini (non tritati nel mixer) e continuate la cottura unendo, di tanto in tanto, un mestolo di brodo. Alla fine della cottura, mantecate il risotto con il parmigiano e il burro. Servitelo accompagnandolo con le spezie che preferite.

Un consiglio: lasciatelo riposare per poterlo mangiare tiepido.

Un altro modo per cucinare i fegatini è secondo la ricetta della cucina francese. Tra le ricette dei fegatini è la più dolce e dalla consistenza della panna. La preparazione è veloce, ma per far sì che si consolidi è necessario far trascorrere diverse ore perché il risultato è come un panetto spalmabile, dalla consistenza del burro.

Per preparare questo paté sono necessari 300 g fegatini di pollo, 80 ml di panna, 80 g di burro, mezzo litro di latte e un bicchierino di cognac, sale, pepe e due foglie di alloro.

Sciacquate i fegati pulendoli bene da tutte le nervature, lasciateli, poi, a bagno nel latte per circa due ore. Trascorso questo tempo, scolateli e fateli cuocere in una padella a fiamma dolce con un cucchiaino di burro, alloro e bacche di ginepro. Cuoceteli per 6 minuti e poi conditeli con sale e pepe. A questo punto fate scaldare la panna e il burro, portandoli a bollore.

Per il passaggio successivo, frullate i fegatini insieme alla panna e al burro sciolti in un mixer, insieme al bicchierino di cognac. Filtrate il composto in un colino. Nel frattempo prendete uno stampo da plumcake e rivestitelo con la pellicola trasparente, versate il composto e mettete in frigorifero per 10 ore. Il giorno dopo avrete un panetto compatto da tagliare con il coltello in modo da avere delle fette precise da servire con il pane.

Vogliamo proporvi una ricetta innovativa e saporita, da cucinare in padella e con un fegato poco utilizzato: il fegato di cinghiale. La ricetta è da accompagnare con le mele.

Prima di procedere con la preparazione dovete far marinare una notte intera un fegato di cinghiale in 60 ml circa di birra insieme a varie spezie, come alloro, ginepro e salvia.

Tagliate una mela annurca a spicchi e gratinatela al forno; Tagliate poi una cipolla ad anelli, passateli nella farina e cuoceteli nel forno molto caldo. Realizzate degli straccetti di fegato e cucinateli in una padella con una noce di burro e 2-3 cucchiai di olio a fiamma viva per 5 minuti. Servite il fegato guarnito con le cipolle, le mele e delle salse che preferite, per esempio una salsa all’aceto balsamico.

Sempre in padella potete realizzare degli sfiziosi involtini di fegato, arrotolando su sé stesse delle fette sottili di carne, dopo aver messo all'interno una fetta di pancetta e del formaggio filante. Fermate il tutto con uno stuzzicadenti e poi cuocete in padella nel burro fuso. Otterrete un piatto semplice e gustoso, da accompagnare a sfiziose insalate fantasia.


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Edited by MaryRosa - 28/2/2020, 00:49
view post Posted: 9/1/2020, 09:38 ACQUE AROMATIZZATE "DETOX" RINFRESCANTI - > IL BAR DI CASA MIA

ACQUA DETOX allo ZENZERO E LIMONE


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L'Acqua detox con zenzero e limone è un'acqua aromatizzata per depurarsi

A volte ci si sente gonfi, i fattori possono essere molteplici, nel mio caso capita quando esagero un pochino con qualche sfizio di troppo! Già da un pò di mesi ho avuto modo di sperimentare i benefici della detox water – acqua detox. Preparo delle gustose bevande dissetanti ricche di principi che aiutano a depurare l’organismo e sgonfiare la pancia.

Come si prepara l’acqua detox

Le acque detox si preparano con frutta o verdura lasciate in infusione circa 12 ore in acqua fredda, il recipiente deve essere coperto e messo in frigorifero. Consiglio di utilizzare frutta e verdura biologica, in alternativa lavarla bene ed eliminare la buccia! La frutta e la verdura rilasciano gradualmente le loro proprietà nell’acqua in modo da donarle vari effetti benefici che oltre ad aromatizzarla la rendono particolarmente gustosa e rinfrescante.

Acqua detox calda: Utilizzare acqua calda secondo la temperatura desiderata
L’acqua detox può essere conservata circa 2-3 giorni – io preparo 1,5 L e mezzo che consumo poi a digiuno il giorno seguente! Si possono anche mangiare i pezzi di frutta o verdura utilizzati.

Ricette Acqua detox

Esistono tantissime Acque detox ideali per depurare l’organismo, la versione che preferisco più efficace prevede l’utilizzo di limone, zenzero, cetriolo e menta.

il limone contiene una sostanza che aiuta a bruciare i grassi ed attiva il metabolismo
il cetriolo idrata ed elimina i liquidi in eccesso
lo zenzero è una spezia anticellulite
la menta elimina i gas intestinali

INGREDIENTI

Per lt 1 di acqua detox : Acqua lt 1 - 1 Limone biologico grosso - 1 radice di Zenzero fresco - 1 rametto di Menta fresca

PREPARAZIONE

Come preparare l’acqua detox zero calorie – Munirsi di una brocca di vetro – meglio se richiudibile

Lavare bene il limone, consiglio di utilizzare limoni biologici! Affettare mezzo limone tenendo la buccia
Pelare lo zenzero ed affettarlo.

Versare l’acqua fredda in una brocca di vetro insieme alle verdure tagliate, aggiungere le foglie di menta fresca

Coprire la brocca con il tappo e lasciare in frigo per un periodo di tempo che va da un minimo di 5 ore ad un massimo di 12 ore – una notte
Io consumo l’acqua detox durante il giorno – volendo a metà brocca si può aggiungere altra acqua –

Gli ingredienti utilizzati per l’acqua detox NON vanno conservati più giorni.

Ad ogni preparazione utilizzare frutta e verdura tagliate al momento.

Le acque detox non vanno dolcificate, volendo preferire un sapore più dolce si possono aggiungere pezzi di frutta.

Mettete la brocca in frigorifero e conservatela li fino al momento di servirla.


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view post Posted: 8/1/2020, 18:48 LIQUORI FATTI IN CASA - DIGESTIVI ALLE ERBE AROMATICHE - - > IL BAR DI CASA MIA

IL LAURINO - E' UN LIQUORE DIGESTIVO ALL'ALLORO


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Il Laurino è un liquore digestivo all'alloro

Ecco come si fa il Laurino - liquore di alloro - un digestivo naturale che “vi fatà digerìre anche il pranzo di Natale .”

INGREDIENTI

Alcol puro (90 gradi) litri 1,5 - Acqua litri 2 - Zucchero 500 gr - 40 foglie d'Alloro fresche (non secche))

PREPARAZIONE

Lavate e asciugate le foglie di alloro.
Mettetele in un contenitore a chiusura ermetica e ricopritele interamente con l’alcol.
Mescolate con un mestolo di legno e chiudete accuratamente il contenitore.

Posizionatelo in un luogo fresco e asciutto, meglio se al buio, e lasciate macerare per un mese.

Una volta alla settimana scuotete il contenitore e rimettetelo a riposare.

Trascorsi i 30 giorni, preparate lo sciroppo.

Mettete l’acqua a scaldare (senza farla bollire) e scioglieteci lo zucchero.

Lasciate raffreddare e nel frattempo filtrate l’alcol con l’aiuto di una garza, per eliminare eventuali impurità.

Quando lo sciroppo sarà completamente freddo, mescolatelo all’alcol filtrato.
Se volete, potrete mettere in infusione anche qualche bacca d'alloro, oltre alle foglie.
L’importante è lavarle accuratamente prima di metterle nell’alcol.

Imbottigliate, lasciate riposare un mese e cin cin con il Laurino o liquore di alloro è pronto da gustare.


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view post Posted: 8/1/2020, 18:28 GLI AMARI - SONO LIQUORI AROMATIZZATI - - > IL BAR DI CASA MIA

GLI AMARI - SONO LIQUORI


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Gli Amari sono Liquori.

L'Amaro è un liquore aromatizzato, impreziosito dalla componente vegetale e dalle erbe medicinali.
Le due fasi fondamentali per la preparazione dell'amaro, sono quelle dell'infusione e della distillazione.

Un liquore è una bevanda alcolica di alcol addolcito ed aromatizzato.
Il liquore è una soluzione alcolica zuccherina, ricavata da acquaviti, con aggiunta di acqua, zucchero ed essenze di piante aromatiche, ottenute per distillazione.

Questa bevanda si può produrre a freddo con la macerazione, a caldo con l’infusione, o tramite percolazione (passaggio lento di un liquido attraverso una massa). Possiede un’alta gradazione compresa tra i 20° e 45° e viene servita soprattutto come digestivo sia al bar che al ristorante.
Non si fa molta attenzione e distinzione nel definire i liquori dai distillati (acquaviti o spiriti).

Di solito si pensa che sia la medesima cosa; benché a volte sia difficile distinguere gli uni dagli altri, faremo una precisazione di base:

Si chiamano liquori le bevande in cui gli aromi, i sapori e gli zuccheri risultano predominanti anche se addizionati all’alcol o all’acquavite;
sono distillati le bevande ottenute dalla fermentazione alcolica di succhi vegetali e dalla successiva concentrazione dell’alcol mediante la distillazione;

- Grappa = distillato di vinaccia
- Grappa alla ruta = distillato aromatizzato amaro
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La differenza fra liquori e amari

Per capire meglio la distinzione fra i due prodotti si può dire che la percentuale di zucchero impiegata nei liquori è molto alta, mentre nei distillati è quasi inesistente o presente in piccolissime quantità sotto forma di caramello per la colorazione del distillato.
Il distillato è uno spirito che porta con se caratteristiche aromatiche derivanti dalla materia prima usata, dalle tecniche di distillazione e dal sistema di invecchiamento e può avere solo max 2% di zucchero.

Un liquore può essere il semplice risultato di una macerazione di erbe aromatiche o di frutta, con una determinata quantità di alcol (di gradazione non inferiore a 15°) o può essere il frutto di più complesse operazioni, abbinando l’infusione alla distillazione di sostanze vegetali e mescolando prodotti ottenuti con diversi procedimenti. (es: aggiungendo zucchero, miele, uova, cacao e coloranti permessi dalla legge).

I liquori sono degli spiriti aromatizzati, opportunamente miscelati e colorati e quindi edulcorati con zuccheri di varia origine: saccarosio, destrosio, sciroppo di glucosio.

Lo zucchero nei liquori è contenuto in quantità che possono variare da pochi grammi per litro (liquori secchi) fino a 250/500 grammi per litro (liquori dolci).

Gradazione alcolica : 15 – 55 gradi
Contenuto zuccheri : 100 – 200 gr /lt
Per le creme di liquore : 200 – 500 gr/lt

Nei liquori lo zucchero ha la funzione di impartire il sapore dolce, di correggere, ingentilire il sapore amaro delle erbe, di dare consistenza e densità, cioè di dare corpo al prodotto finito.


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IL LIQUORE ALLA LIQUIRIZIA


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Il Liquore alla Liquirizia è un digestivo speciale.
Mi piace offrire dopo cena ai miei ospiti un digestivo, un liquorecon la goia averlo fatto io stessa!.
Semplicissimo come esecuzione deve solo riposare un mese prima di essere gustato.
Ultimamente mi sono data alla produzione di liquori e con mia sorpresa, vi confesso, questa esperienza mi sta regalando grandi soddisfazioni…
una tra tutte è stata senza dubbio l’aver fatto in casa il liquore alla liquirizia.

INGREDIENTI

Per circa litri 1 di prodotto : 100 g di liquirizia pura, 550 g di zucchero semolato, 500 ml di alcool 95 Gradi per liquori.

PREPARAZIONE

Sminuzzate la liquirizia piuttosto finemente magari unendo liquirizia e zucchero nel mixer,lasciando andare le pale fino a polverizzare il tutto.

Versate in una casseruola con il fondo spesso 800 ml di acqua, aggiungete la liquirizia e lo zucchero e portate il tutto su fuoco
moderato fino a che non si saranno sciolti completamente.
Fate raffreddare questo liquido, filtrate e unite l’alcool.

Lasciatelo a riposo dentro alla casseruola per 24 ore.

Il giorno dopo si può imbottigliare il liquore alla liquirizia che deve restare in luogo fresco, asciutto ed al riparo dalla luce per 30 giorni prima di essere consumato.

Conservatelo in freezer …così frescolino è fantastico!


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view post Posted: 8/1/2020, 18:06 LIQUORI FATTI IN CASA - DIGESTIVI ALLE ERBE AROMATICHE - - > IL BAR DI CASA MIA

IL LIQUORE AL BASILICO


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Il Liquore al Basilico : è semplicissimo da realizzare ed è un ottimo digestivo.
A me piace farli in casa e spero piaccia piacere anche a voi.

INGREDIENTI X LITRI 1 DI LIQUORE

800 g Alcol Puro (95°) - 800 gr di zucchero - litri 1 di Acqua - 50 foglie Basilico fresco

PREPARAZIONE

Per preparare il liquore al basilico :
Lavate e fate asciugare su un telo da cucina pulito le foglie di basilico. non fatele rovinare ma lasciatele qualche ora girandole delicatamente.

Mettete l’alcool in un contenitore a chiusura ermetica ed aggiungetevi anche le foglie di basilico. Riponetelo in un luogo fresco ed agitatelo ogni giorno, una sola volta al giorno.

Deve riposare per almeno quattro giorni.
Al quarto giorno preparate uno sciroppo con acqua e zucchero, versate l’acqua con lo zucchero in una casseruola e portate a bollore.
Fate bollire e spegnete.

Lasciate raffreddare appena lo sciroppo, aggiungete nella pentola l’alcool con il basilico facendolo scendere attraverso un colino.
iltrate nuovamente il liquore al basilico con un telo pulito ed imbottigliatelo.

Va servito fresco in estate e a temperatura d’inverno senza esagerare troppo mi raccomando.

Il Liquore al basilico è pronto per essere servito,

Conservatelo in frigoriero almeno 30 giorni prima di servirlo. Inseritelo in una bella bottiglia e conservatelo in frigorifero.


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view post Posted: 5/1/2020, 22:29 LIQUORI CASALINGHI CON GLI AGRUMI - AL LIMONE - ALL'ARANCIO - ECC. - > IL BAR DI CASA MIA

LO "SGROPPINO" AL LIMONE -

PREPARATO IN CASA


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Lo Sgroppino al limone è una bevanda molto usata nel Veneto alla fine di un pasto o per intervallare i primi dai secondi da noi si chiama “Sgroppin“.

Il termine sgroppino deriva infatti dal termine dialettico veneto “sgropparsi ” cioè digerire, tanto che se uno dopo cena fa un ruttino gli viene detto “ti te ga sgroppa beo ” cioè ” hai digerito bello “.

Servitelo in bicchiere flute, accompagnato con una fettina di limone.

E’ una bevanda semplicissima da fare bastano pochissimi ingredienti.

INGREDIENTI X LITRI 1 DI SGROPPINO

kg 1 di Gelato Al Limone
100 ml Prosecco - 150 ml Vodka Al Limone

PREPARAZIONE

Procediamo alla preparazione dello Sgroppino al limone :

versare in un frullatore il gelato al limone, il prosecco e la vodka, azionate e fate andare per un minuto, otterrete una crema liscia e morbida e leggermente montata.

Versate lo Sgroppino al limone subito nei bicchieri e servitelo.

Potete anche riporlo in congelatore all’interno di una bottiglia e conservarlo in frigorifero.

Prima di consumarlo toglierlo dal frigorifero un’ora prima e agitarlo in modo che tutti i componenti si amalgamino nuovamente.


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view post Posted: 5/1/2020, 21:15 LIQUORI CASALINGHI CON GLI AGRUMI - AL LIMONE - ALL'ARANCIO - ECC. - > IL BAR DI CASA MIA

IL LIMONCELLO


limoncello


Il Limoncello è un digestivo.

La storia del limoncello è attraversata da molte leggende e diversi aneddoti, la sua invenzione è infatti contesa da sorrentini, amalfitani e capresi. A registrare per primo il marchio «Limoncello» nel 1988, fu l’imprenditore Massimo Canale, e a Capri, molti sostengono che la sua nascita sia legata alle storia di questa famiglia; pare infatti che questo liquore nacque nei primi del ‘900 da una ricetta della nonna.
Nato come preparazione casalinga, il limoncello ha acquisito grande popolarità a partire dagli anni 80, diventando oggetto di produzione industriale su larga scala.

La preparazione del Limoncello in casa è semplice ma bisogna praticarla con meticolosità, e, se bene osservata, in poco più di un paio di mesi questo profumatissimo liquore dall’aroma deciso, potrà essere gustato, il più delle volte come digestivo, ma anche sui dolci o nelle macedonie.

INGREDIENTI

5 Limoni grandi biologici non trattati
Alcol puro a 95° 500 ml - Zucchero 600 g - Acqua 750 ml

PREPARAZIONE

Per realizzare il limoncello lavate i limoni sotto il getto dell’acqua corrente, sfregate la buccia con una spugnetta nuova per eliminare eventuali impurità, quindi asciugate i limoni con un canovaccio.
Sbucciate i limoni con un pelapatate dovrete prelevare solo la scorza gialla e non la parte bianca che risulterebbe amara.
Prendete un barattolo di vetro con chiusura ermetica, versate all’interno l’alcool e le scorze dei limoni, richiudete il barattolo e lasciate macerare le scorze nell’alcol per 30 giorni in un luogo buoi e lontano da fonti di calore.
Trascorsi i 30 giorni recuperate le scorze e preparate lo sciroppo: in un tegame versate l’acqua e lo zucchero, portate al bollore lo sciroppo, una volta raggiunto il bollore, spegnete il fuoco e lasciate raffreddare completamente. Versate lo sciroppo nel contenitore con le scorze di limone. Agitate il barattolo per mescolare lo sciroppo, quindi lasciatelo ancora riposare per 40 giorni, sempre al buoi lontano da fonti di calore.
Trascorso il tempo di riposo riprendete il barattolo con il liquore, agitatelo e poi filtratelo attraverso un colino fitto e raccogliete il liquore all’interno di una bottiglia. Il vostro limoncello fatto in casa è pronto per essere degustato.

Conservazione

Il limoncello si conserva a lungo in un luogo fresco e asciutto, in frigorifero, oppure anche in freezer, la presenza di alcol e zucchero gli impediranno di congelare. Nel caso si notasse qualsiasi tipo di alterazione del prodotto, se ne sconsiglia il consumo.


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IL LIQUORE LIMONCELLO

PREPARATO IN CASA


limoncello


Il limoncello è un liquore dolce tra i più conosciuti al mondo e nasce in Campania, più precisamente nella costiera amalfitana e sorrentina, dove si possono trovare i favolosi limoni di Sorrento e gli Sfusati Amalfitani, due varietà di questo agrume che recentemente hanno ottenuto il riconoscimento IGP.

Il limoncello può essere preparato facilmente in casa se avete la fortuna di trovare dei limoni profumati e non trattati, o ancora meglio rigorosamente biologici, magari provenienti da qualche pianta coltivata in un giardino o in orto.

INGREDIENTI

per litri 1 di liquore limoncello : 8 limoni non trattati o ancora meglio da agricoltura biologica - 1 litro di acqua - 1 litro alcool puro a 90 gradi per liquori - kg 1 di zucchero

PREPARAZIONE

Come fare il Limoncello : Lavate accuratamente i limoni, asciugateli con delicatezza e recuperate la parte gialla della buccia evitando con cura la parte bianca
Immergete le bucce dei limoni in un barattolo di vetro con chiusura ermetica, e ricoprite con l’alcool.
Tappate e lasciate riposare per oltre 15/20 giorni in un luogo buio e asciutto.

Trascorso il tempo di riposo, preparate uno sciroppo con l’acqua e lo zucchero. Versate acqua e zucchero in un tegame e mettete sul fuoco fino a quando lo zucchero non si sarà completamente sciolto, e il liquido sarà perfettamente trasparente, toglietelo dal fuoco e fatelo raffreddare.
Filtrate l’alcol con le scorze di limoni con un colino dalle maglie molto fitte oppure con una sottile garza pulitissima.
Mescolate il risultato della filtratura con lo sciroppo preparato in precedenza.
Versate in bottiglie, tappate e fate di nuovo riposare il liquore ottenuto per qualche giorno, sempre al buio.
Il limoncello va servito freddissimo, per cui vi suggeriamo di tenerne una bottiglia in frigorifero o nel freezer, per essere sempre pronti a servirlo nel modo migliore.


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view post Posted: 5/1/2020, 10:55 GLI APERITIVI, COCKTAIL, DRINK, ALCOOLICI o ANACOOLICI - > IL BAR DI CASA MIA

IL COCKTAIL MIMOSA FRESCO E PROFUMATO


cocktail-mimosa


Il Cocktail Mimosa fresco e profumato è il mio preferito.
Adoro il cocktail mimosa è profumato, gustoso e cosa che non guasta è veloce da preparare.

Bastano 2 soli ingredienti, succo d’arancia e champagne o prosecco.

E’ un cocktail fresco che si può preparare tutto l’anno ma in questo periodo che le arance sono di stagione, approfittatene ed usate quelle fresche al posto del succo già pronto.

INGREDIENTI X 4 PERSONE

Succo d'arancia fresca - Champagne o prosecco - in uguali proporziobi

PREPARAZIONE

La ricetta per preparare questo cocktail è davvero molto semplice :

Preparare 4 flûte e riempiteli fino a circa la metà con del succo d’arancia fresco senza la polpa.

Aggiungere lo champagne o il prosecco, che devono essere ben freddi.

Solitamente utilizzo sia il succo d’arancia che lo champagne nelle stesse proporzioni : se metto 50 ml di succo, completo i bicchieri con altrettanti 50 ml di champagne o prosecco.

Date una mescolata e guarnite con una fettina di arancia fresca, ed ora serviteli come aperitivo.


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